Commenti all'articolo Caro Porro, ho 21 anni e non sono un criminale
Torna all'articolo
85 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Eva Fodor
28 Agosto 2020, 14:25 14:25
E’ più che evidente il disegno:
1.) apro le discoteche
2.) andranno a ballare
3.) molto difficile fare sforzo fisico con la mascherina, il ballo è sforzo
4.) si contageranno
5.) aumento dei contagiati (magari gonfiati un poco)
6.) prolungo lo stato d’emergenza
7.)magari riesco a procrastinare il voto amministrativo di settembre
gianfranco benetti longhini
25 Agosto 2020, 14:34 14:34
Nel suo ultimo paragrafo “Domenico Caridi” ha scoperto una tendenza che hanno tutti i politici incapaci, che è quella di accusare sempre ALTRI, per distrarre da loro stessi, accuse sulle loro mediocre capacità di gestire il nostro paese.
Per ottenere un diploma o laurea in qualsiasi campo, bisogna eseguire (non acquistare) un esame di verifica.
Credo che tutti sono d’accordo che “gestire” un paese richiede capacità, conoscenza ed esperienza superiore a quelle per la gestione di tantissime altre attività.
Joseph Cavallari
24 Agosto 2020, 13:26 13:26
Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera a tutti voi! Secondo me questo “fenomeno” ha scritto la prima parte di questa lettera scopiazzando nemmeno molto velatamente lo stile usato nella “zuppa” dal Maestro Nicola ma é un plagio pessimo non trovate? Detto questo da questa classe dirigente cosa si aspettava questo giovane oltre al reddito di cittadinanza? Ricordo sempre che se abbiamo gli opportunisti al governo é perché il 33% il cosiddetto “elettorato credulone “ gli ha conflitto il mandato per guidare questo Paesello. In quasi sette mesi tutti gli italiani sono stati criminalizzati chi prima, chi dopo, chi più chi meno. Ed ora si scandalizza che sia il turno dei giovani? In un paese normale no si dovrebbe permettere la criminalizzaione di nessuno ma noi siamo solo una Repubblica solo sostanzialmente democratica ma di fatto é una Repubblica in Salsa Maduregna. Chi scrive é su una sedia a rotelle dalla nascita e durante il lockdown ha rischiato di prendere complessivamente 800 euro di multa perché portava il suo Labrador a fare i bisogni a 40m da casa. Non sono stato multato perché ho invitato i poliziotti a cui va tutta la mia stima, solidarietà ma soprattuto rispetto ad accompagnarmi al piano dicendo quanto segue: “Se la chiave gira non mi dia nessuna sanzione amministrativa, altrimenti la pago volentieri.”. Visitate la mia… Leggi il resto »
lillo
24 Agosto 2020, 9:50 9:50
La cosa piu’ triste del racconto del giovane e’ che e’ un universitario. Speriamo che abbia scelto scienze della comunicazione e non medicina.
Loredana
24 Agosto 2020, 8:26 8:26
Io credo che sia comodo dare la colpa ai giovani. La colpa è dello stato. Le discoteche non andavano aperte. Se non avesse aperto le discoteche i giovani e ricordiamoci I meno giovani (ci sono anche quelli) non ci sarebbero andati. Ma le spiagge? Italiane signori, non parlo dell’estero… piene piene di gente a meno di un metro di distanza a sudare insieme. Lo stato ha deciso di fare vivere l’estate agli italiani. E gli italiani lo hanno fatto. Io ho tenuto la mascherina al sud in vacanza insieme alla mia famiglia, ma eravamo tra i pochi a farlo. Senza parlare degli immigrati. Ero in vacanza in Calabria, e un’amica che lavorava all’accoglienza mi diceva il numero reale di infetti che arriva ogni giorno di extracomutari. La colpa non è dei nostri giovani. La colpa è dello stato.
Domenico Caridi
24 Agosto 2020, 0:36 0:36
Caro professore (la chiamerò così visto il suo nickname di craxiana memoria), sono il ragazzo che ha scritto questa lettera e vorrei risponderle su alcuni punti. Innanzitutto, dalla sua attenta analisi noto con rammarico che, nonostante i suoi 30 anni di insegnamento all’università, lei non abbia compreso il senso della mia riflessione. Lei definisce la mia lettera come un “piagnisteo”, arrivando addirittura a demonizzare un’intera generazione che (testuali parole) pensa esclusivamente a ballare, alle ragazze, alla droga o agli spritz. In realtà, le svelo un segreto, a me delle discoteche non interessa nulla (nonostante le frequenti). Ciò contro cui mi oppongo è la limitazione di una libertà a colpi di decreto. In questo caso sono le discoteche, ma sarebbero potuti essere anche i parrucchieri e avrei scritto le medesime cose. Quindi non sono un “giovane frignone”, ma sono semplicemente un giovane che difende la libertà e la democrazia. Si inizia chiudendo le discoteche, per poi arrivare a limitazioni e ad un proibizionismo nei confronti di cose ben più gravi. Lei scrive “invece di sentirsi vittime, i giovani dovrebbero reagire”. Infatti io non mi sento assolutamente una vittima e reagisco opponendomi ad un’ingiusta criminalizzazione. È questo ciò che purtroppo non ha compreso. Inoltre (e per questo chiedo risposte a lei) vorrei capire che cosa c’entri il parallelismo tra la mia generazione… Leggi il resto »
E’ più che evidente il disegno:
1.) apro le discoteche
2.) andranno a ballare
3.) molto difficile fare sforzo fisico con la mascherina, il ballo è sforzo
4.) si contageranno
5.) aumento dei contagiati (magari gonfiati un poco)
6.) prolungo lo stato d’emergenza
7.)magari riesco a procrastinare il voto amministrativo di settembre
Nel suo ultimo paragrafo “Domenico Caridi” ha scoperto una tendenza che hanno tutti i politici incapaci, che è quella di accusare sempre ALTRI, per distrarre da loro stessi, accuse sulle loro mediocre capacità di gestire il nostro paese.
Per ottenere un diploma o laurea in qualsiasi campo, bisogna eseguire (non acquistare) un esame di verifica.
Credo che tutti sono d’accordo che “gestire” un paese richiede capacità, conoscenza ed esperienza superiore a quelle per la gestione di tantissime altre attività.
Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera a tutti voi! Secondo me questo “fenomeno” ha scritto la prima parte di questa lettera scopiazzando nemmeno molto velatamente lo stile usato nella “zuppa” dal Maestro Nicola ma é un plagio pessimo non trovate? Detto questo da questa classe dirigente cosa si aspettava questo giovane oltre al reddito di cittadinanza? Ricordo sempre che se abbiamo gli opportunisti al governo é perché il 33% il cosiddetto “elettorato credulone “ gli ha conflitto il mandato per guidare questo Paesello. In quasi sette mesi tutti gli italiani sono stati criminalizzati chi prima, chi dopo, chi più chi meno. Ed ora si scandalizza che sia il turno dei giovani? In un paese normale no si dovrebbe permettere la criminalizzaione di nessuno ma noi siamo solo una Repubblica solo sostanzialmente democratica ma di fatto é una Repubblica in Salsa Maduregna. Chi scrive é su una sedia a rotelle dalla nascita e durante il lockdown ha rischiato di prendere complessivamente 800 euro di multa perché portava il suo Labrador a fare i bisogni a 40m da casa. Non sono stato multato perché ho invitato i poliziotti a cui va tutta la mia stima, solidarietà ma soprattuto rispetto ad accompagnarmi al piano dicendo quanto segue: “Se la chiave gira non mi dia nessuna sanzione amministrativa, altrimenti la pago volentieri.”. Visitate la mia… Leggi il resto »
La cosa piu’ triste del racconto del giovane e’ che e’ un universitario. Speriamo che abbia scelto scienze della comunicazione e non medicina.
Io credo che sia comodo dare la colpa ai giovani. La colpa è dello stato. Le discoteche non andavano aperte. Se non avesse aperto le discoteche i giovani e ricordiamoci I meno giovani (ci sono anche quelli) non ci sarebbero andati. Ma le spiagge? Italiane signori, non parlo dell’estero… piene piene di gente a meno di un metro di distanza a sudare insieme. Lo stato ha deciso di fare vivere l’estate agli italiani. E gli italiani lo hanno fatto. Io ho tenuto la mascherina al sud in vacanza insieme alla mia famiglia, ma eravamo tra i pochi a farlo. Senza parlare degli immigrati. Ero in vacanza in Calabria, e un’amica che lavorava all’accoglienza mi diceva il numero reale di infetti che arriva ogni giorno di extracomutari. La colpa non è dei nostri giovani. La colpa è dello stato.
Caro professore (la chiamerò così visto il suo nickname di craxiana memoria), sono il ragazzo che ha scritto questa lettera e vorrei risponderle su alcuni punti. Innanzitutto, dalla sua attenta analisi noto con rammarico che, nonostante i suoi 30 anni di insegnamento all’università, lei non abbia compreso il senso della mia riflessione. Lei definisce la mia lettera come un “piagnisteo”, arrivando addirittura a demonizzare un’intera generazione che (testuali parole) pensa esclusivamente a ballare, alle ragazze, alla droga o agli spritz. In realtà, le svelo un segreto, a me delle discoteche non interessa nulla (nonostante le frequenti). Ciò contro cui mi oppongo è la limitazione di una libertà a colpi di decreto. In questo caso sono le discoteche, ma sarebbero potuti essere anche i parrucchieri e avrei scritto le medesime cose. Quindi non sono un “giovane frignone”, ma sono semplicemente un giovane che difende la libertà e la democrazia. Si inizia chiudendo le discoteche, per poi arrivare a limitazioni e ad un proibizionismo nei confronti di cose ben più gravi. Lei scrive “invece di sentirsi vittime, i giovani dovrebbero reagire”. Infatti io non mi sento assolutamente una vittima e reagisco opponendomi ad un’ingiusta criminalizzazione. È questo ciò che purtroppo non ha compreso. Inoltre (e per questo chiedo risposte a lei) vorrei capire che cosa c’entri il parallelismo tra la mia generazione… Leggi il resto »