La posta dei lettori

Caro Porro, ho seguito le regole e le sanzioni alla Russia mi hanno fregato

Dopo aver vinto un importante appalto la MG è rimasta bloccata. Ora ha perso la causa in tribunale: “Mi è costato oltre un milione di euro”

© Puttachat Kumkrong, DoroO tramite Canva.com

Caro Porro, ti ricordi di me? Sono Massimo Roccia, uno dei titolari della MG SRL, l’azienda rimasta invischiata nella trappola delle sanzioni alla Russia. Ti scrivo per comunicarTi che abbiamo perso la causa.

So che tramite il tuo sito posso far sentire la mia voce, sono davvero deluso ed arrabbiato.

Si parla tanto di prevenzione, noi, quando è iniziata la guerra RussiaUcraina, sapevamo che avrebbe avuto conseguenze, ci siamo informati subito perché avevamo in essere questa importante vendita. Abbiamo sempre avuto scambi commerciali con la Russia, ci siamo subito mossi per avere istruzioni su come agire. Le triangolazioni, per esempio, si vende ad un Paese terzo che poi passa la merce al Paese che non può comprare da te, alla Russia in questo caso. Ma noi non abbiamo fatto triangolazioni, non abbiamo cercato l’escamotage, o pensato di farla franca, abbiamo agito in modo corretto e seguito le regole. Noi soci ci siamo confrontati per fare la cosa più onesta, sia per il cliente finale, sia per tutelare la nostra azienda in questo nuovo scenario che si stava delineando. Eravamo coscienti del fatto che queste sanzioni avrebbero potuto compromettere la vendita, c’era il rischio che il cliente potesse acquistare la merce da un Paese non interessato da queste penali, ma dovevamo comunque rispettare le nuove imposizioni europee, il nostro agire è stato dettato dal fatto che non potevamo lasciare il cliente, ma dovevamo muoverci in questo nuovo ambito, non potevamo poi rischiare di avere la macchina pronta, ed essere in conflitto con le direttive del continente.

Spesso devi avere un sesto senso, devi prevedere cosa succederà se prendi una decisione piuttosto che un’altra. Già ho raccontato, nella mia precedente lettera, l’iter che i miei soci ed io abbiamo affrontato.

Ci è costato una cifra che supera il milione di euro.

Abbiamo perso la causa presso la corte di Vienna, che è corte neutrale, non sono andato in Russia a discutere, ho giocato in campo neutro, però il cliente, ora non più mio cliente, ha vinto la causa.

Dobbiamo restituire l’acconto ricevuto e pagare tutte le spese legali, nostre e loro, con un interesse pari al 9,2% annuo. Tutto questo è vergognoso ed inaccettabile.

Poi conto i costi che ho avuto per la progettazione, le parti già ordinate, che non possono essere utilizzate sulle altre commesse, e il tempo che ho passato in questa causa: le centinaia di call con gli avvocati, non dico tanto per dire, centinaia; le ore in cui io ed il mio capo officina siamo stati sotto torchio per la preparazione al processo; le notti insonni passate a cercare una soluzione ad un problema non causato dalla nostra azienda.

Col senno di poi avremmo dovuto costruire la macchina e cercare di spedirla in qualche modo? Avrei dovuto fare una triangolazione? Certo, se lo avessi voluto fare una strada l’avrei trovata, in queste catene trovi sempre chi ci vuole lucrare. Ora avremmo un cliente contento, nel mio campo un po’ le dimensioni contano, le curvatrici per lamiera e profili grandi si contano sulla punta delle dita nel mondo, la nostra sarebbe stata una di quelle, e nel mio campo, lo sai di sicuro, il passaparola conta altrettanto. Avrei avuto un’altra bella referenza.

Ho perso un cliente che ha comprato di sicuro da un nostro concorrente in un Paese non interessato dall’obbligo di sanzioni, non ho la referenza, non ho il guadagno. Spesso lo vedo: noi imprenditori seguiamo le regole, e restiamo intrappolati. C’è la cultura un po’ dappertutto che gli imprenditori son bravi solo a non pagare le tasse, a guadagnare sulle spalle degli altri, ad inquinare, non è vero, so che lo sai. Il mondo delle aziende è pieno di gente che fatica, che si alza la mattina all’alba, che viaggia, che lavora fino a tardi per accontentare un cliente. Non siamo dei poco di buono, non meritiamo questo. Queste sanzioni sono state pensate per danneggiare la Russia o per danneggiare le aziende italiane ed europee? Vedendo cosa è successo a noi ho seri dubbi. E lo Stato dov’è in questi casi? Perché non prende posizione?

Torno a ringraziarti tantissimo per tutto ciò che fai, non mollare.

Massimo Roccia

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