La posta dei lettori

Caro Porro, ho un tumore e non ho paura del virus - Seconda parte

Hanno deciso di scatenare una paura, spesso del tutto irrazionale, poiché hanno visto che funziona; che è tutto più facile; poiché un popolo nella paura fa qualunque cosa. Stanno usando la paura di qualcosa che potrebbe accadere domani, anche se oggi, come da febbraio in tutta Europa, non sta accadendo nulla di cui avere paura. Stanno convincendo un popolo rintronato che il nemico ha un nome e un cognome, e bisogna averne paura: il “non vaccinato”. Come a tutti i nemici di cui avere paura hanno anche dato un bel nome: i “no-vax”. Sinonimo di ignoranti, untori, violenti, fascisti. E ora avranno anche un bel marchio per identificarli.

Anche su di lei, caro preziosissimo Porro, stanno usando la paura: la paura di essere di nuovo rinchiusi. Con questa paura la spingono a credere che se tutti si vaccinano saremo salvi. E la paura non le fa vedere che in Israele, dove sono ormai quasi tutti vaccinati, il virus dilaga e, forse, si parlerà di nuovo di lockdown.

Ha notato come ultimamente quasi chiunque si incontri, costui tenga disperatamente a far sapere di essere un vaccinato? Ha notato come in ogni discorso, quasi fosse una patente di intelligenza, molti iniziano con “premetto che mi sono vaccinato”? I più “timidi” si limitano a buttare là un patetico “non sto tanto bene, ho fatto il richiamo”, oppure “la prossima settimana non posso, devo fare la seconda dose” e via via infinite variazioni sul tema, che è sempre lo stesso: “io non sono uno di loro. Io sono parte degli eletti, dei preparati, degli intelligenti”. Stanno creando degli schieramenti, i buoni e i cattivi, il problema e la soluzione.

Io non ho paura di un virus che negli ultimi mesi è meno letale di una blanda influenza; non ho paura di un vaccino che ha meno probabilità di farti del male di un viaggio Trieste-Milano in autostrada; non ho paura di tutto ciò perché conosco bene la statistica, e i numeri sono il mio pane quotidiano. Ma conosco anche la storia degli uomini: per questo ho paura di un governo che mente sapendo di mentire, che inventa contagiosi di serie A e di serie B, che costruisce nemici da abbattere per avere la salvezza, nemici da incolpare se le cose non miglioreranno. Ho paura di un governo che dice “chi non la pensa in questo modo vi vuole uccidere”. Ma lo sanno, almeno, cosa si sente in diritto di fare un popolo contro chi lo vuole uccidere? Ruggeri suggeriva di rileggersi Dostoevskij; lo ringrazio e ricambio con il suggerimento di rileggersi un qualunque libro di storia.

Con cordialità e riconoscenza, un abbraccio
Giuseppe

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