La posta dei lettori

Caro Porro, i pro-Pal sbagliano: devi lottare per la libertà, non per la pace

pro palestina © Garakta Studio e pawel.gaul tramite Canva.com

Buongiorno Dott. Porro,

vorrei fare una riflessione su quello che sta accadendo in questi giorni. Sento molti politici e giornalisti parlare di pace, alcuni mettono questa parola direttamente nel simbolo elettorale per prendere qualche consenso in più, ma penso che il ragionamento sia sbagliato. Diceva Ambrose Bierce: la pace è un periodo di imbrogli tra due guerre.

Prima ancora della pace, a cui sicuramente tutti anelano, bisogna ottenere la libertà: Putin vuole mettere pace in Ucraina, ma solo dopo averla invasa e conquistata; in Iran ci può essere pace, ma sicuramente libertà e diritti sono soppressi. La pace può esistere senza libertà; la libertà non esiste senza pace. Non bisogna combattere per la pace, ma per la libertà.

Gli studenti nelle università ed i giovani nelle piazze che gridano “Free Palestine” sbagliano, oltre che sbagliare nei modi della protesta, perché vorrebbero una pace in Palestina che poi sarebbe solo una tregua con Israele, ma la libertà del popolo palestinese non l’avranno mai dato che i Palestinesi sono schiavi di Hamas, non di
certo di Israele, e di tutti quei paesi Arabi, Iran in testa, che non hanno mai visto di buon occhio la fondazione di uno stato Palestinese libero, contrastandola dal 1947 in poi( ovviamente addossando le colpe su Israele).

I giovani dovrebbero combattere per la libertà palestinese, per affrancarsi dal dominio terrorista di Hamas invece di farsi soggiogare da coloro che riescono a fuorviarli puntando sulla loro ignoranza culturale e della storia (è stato visto nella liberazione della Columbia University a New York che più di un terzo dei fermati non era formato da studenti dell’università, ma da esterni appartenenti a gruppi anti-Israele e Pro-Hamas).

Gridando per una effimera pace a Gaza non fanno altro che mostrare il loro odio antisemita, non arrivando mai a focalizzarsi sul vero problema e quindi non riuscendo mai a trovare una soluzione, che è quello che vogliono i terroristi: lasciare le cose invariate e colpevolizzare Israele.

Alberto Gravame, 4 Maggio 2024

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