La posta dei lettori

Caro Porro, il prete vuole benedire la scuola ma viene cacciato

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Caro Porro,

ci tengo a segnalarti un episodio accaduto la scorsa Pasqua in una piccola frazione affacciata sul golfo dei poeti in provincia di La Spezia. Durante le benedizioni pasquali il parroco si presenta alla porta della scuola elementare per la tradizionale benedizione con tanto di tonaca, paramenti, aspersorio, breviato e chierichetto al seguito. Una maestra gli risponde che “non possono fare entrare sconosciuti nell’istituto e occorre il benestare del provveditorato”.

Porta in faccia al don. La domanda sorge spontanea: problema burocratico? O politicamente corretto? O comunismo becero? La maestra in questione conosceva benissimo chi aveva davanti visto che quando organizza recite o feste varie lo fa sul sagrato della chiesa (sconosciuto il parroco di un paese di 200 anime è assurdo).

Politicamente corretto? Bastava dire “torna tra due giorni che ci facciamo ‘autorizzare’ dai genitori a far presenziare i figli alla cerimonia e nel caso li portiamo in cortile per dieci minuti”. Comunismo becero? Mah… chissà! Comunque una vergogna!

A.C.

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