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Caro Porro, io sono allo stremo, la Pa se la gode

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Ciao Nicola,

ti scrivo da piccolo imprenditore stremato dalla crisi, deluso dalla politica, mortificato per la mia famiglia e stanco dal combattere contro questo sistema italiano. Da ormai un anno all’età di 44 anni con due figli e moglie a carico, chiuso per un virus ma ammazzato dalla politica infetta, non mi sarei mai aspettato di scrivere che non c’è la faccio più.

Io che lavoro dall’età di 14 anni, io che ho svolto una vita serena restando sempre nella legalità, sono profondamente deluso, incazzato, e da oggi anche rassegnato. Sono stati stanziati 32 miliardi, 11 per le attività, la mia azienda ha perso il 60% del fatturato 2019-2020, non sono molti forse per i politici ma tanti per me, 46000 euro ammonta la perdita, calcolati ne riceverò 2300 se tutto va bene. Siamo arrivati al punto che un lavoratore della pubblica amministrazione, sciopera per ricevere un aumento di 107 euro al mese, proprio quel lavoratore che non ha sentito il peso dei vari lockdown, dove anzi risparmiava stando a casa con tutta tranquillità.

Premesso che proprio con la pubblica amministrazione ho un pendete, a inizio 2020 ho presentato in omologazione, che mi è costata 30 mila euro, e l’esito della stessa doveva essere chiusa in 60 giorni, ma approfittando del lockdown sto ancora in attesa, da ormai 13 mesi, certo capisco il Covid ma loro capiranno che io ho speso soldi senza ricevere nulla? E che entro 18 mesi se non ho risposta va in scadenza e dovrei rifare tutto? Certo che no! L’importante e che loro siano garantiti.

Poi vedo altri miliardi per il reddito di cittadinanza, altro schiaffo a chi come me avrà 2300 euro mentre molti parassiti ne avranno oltre 6 mila stando a casa a spese mie. Che giustizia è? Dove abbiamo sbagliato noi piccoli e grandi imprenditori? Perché lo stato ci punisce? Potrei dire tanto ma alla fine rimaniamo sempre così.

Con grande delusione, rancore e tristezza, entro aprile chiudo la mia attività, non ha senso indebitarsi per uno stato infame che aiuta i più forti e distrugge i più deboli, soprattutto non ha senso onorare una nazione che io amo, ma questo amore non è contraccambiato. Scusami per lo sfogo, ma nessuno ascolta il mio grido.

Grazie Nicola.

Andrea Mangialardo, 22 marzo 2021