Caro Porro, la bugia verde? Qualcosa non torna sulle classi energetiche

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Caro Porro, a proposito della “bugia verde” vorrei dire la mia opinione a proposito dei criteri di assegnazione della “classe di prestazione energetica” (APE) obbligatoria per chi compra, vende o affitta un immobile.

Ho buoni motivi per ritenere che in moltissimi casi, soprattutto se ci si riferisce a edifici costruiti negli anni ’60 – ’70 o precedenti, si assegna d’ufficio la classe energetica più bassa (G) a prescindere da qualunque seria verifica della reale efficienza energetica dell’edificio stesso. Questo l’ho constatato di recente avendo rinnovato il contratto di locazione di un appartamento di mia proprietà a cui, un geometra ha assegnato appunto la classe “G”.

L’appartamento in cui abito è più vecchio ed è stato realizzato con la stessa tecnica edilizia. Siccome in quest’ultimo ho il riscaldamento autonomo (nell’altro appartamento è centralizzato), posso sapere esattamente quanto gas consumo per il riscaldamento. In rete si trovano parecchi siti che, in base a un semplice calcolo, legato alla superficie dell’appartamento ed al consumo annuo di gas, si ottiene un parametro che, con buona approssimazione, definisce la classe energetica. L’appartamento in cui abito, simile costruttivamente a quello affittato di cui sopra, risulterebbe in classe “B”.

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Siccome sono un tecnico e mi piace fare le cose con una certa precisione e rigore, ho trovato sul sito web dell’ENEA (Ente Nazionale Energie Alternative) un foglio di calcolo elettronico in cui, a seguito dell’immissione di una lunghissima serie di parametri e di dettagli anche minimi che caratterizzano l’appartamento (dalle dimensioni delle finestre, loro tipologia, esposizione ai punti cardinali, spessore delle pareti, etc. tec.) viene calcolata la classe energetica ed il consumo di gas metano per il riscaldamento necessario. Ebbene: anche secondo questo calcolo il mio appartamento risulta essere in classe “B” con un consumo stimato di gas superiore a quello fatturato in bolletta di solo un 15%.

Alla luce di quanto sopra ho verificato quanto gas consuma il condomino del piano soprastante il mio e con un appartamento esattamente uguale al mio. Quasi esattamente lo stesso consumo di gas.

Ammettiamo pure che i suddetti calcoli non siano del tutto corretti, invece che in classe “A” il mio appartamento possa essere in classe “B” o “C” , ma difficilmente potrà arrivare alla classe “G”.

Qualcuno sa darmi una ragionevole spiegazione? Qui qualcosa non torna.

Cordiali saluti…

Giuliano Sandal, 6 luglio 2024

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