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Caro Porro, la zona bianca in Sardegna non è una farsa

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Ricevo e pubblico volentieri una lettera di risposta a quella pubblicata pochi giorni fa di un commensale che sosteneva che la zona bianca in Sardegna è soltanto una presa in giro.

Fermi tutti! Mi permetta caro dott. Porro, anch’io sono sardo come Alisandru Sanna. Ho 22 anni e vivo a Stintino (Sassari). Nessuno poteva immaginare che la “zona bianca” potesse trasportarci con la macchina del tempo prestataci da Emmett “Doc” Brown nel dicembre 2019.

La zona bianca prevede un’attenuazione del protocollo di sicurezza: l’apertura dei ristoranti anche la sera e lo slittamento del “coprifuoco” alle 23:30. Direi che è decisamente soddisfacente. Il detto «Chi troppo vuole, nulla stringe» è sempre valido. Certo anche a me piacerebbe ritornare a bere uno “spritz” prima della pizzata con amici e poi un dopo cena al bar. Ma finora era impossibile visto che i bar chiudevano alle ore 18. Ora è possibile. È vero che in Sardegna non si cena mai prima delle 21 ma è già un passo avanti.

Poi c’è sempre “l’eterno insoddisfatto” che si lamenta per la zona gialla e se poi diventa zona bianca si lamenta perché vuole andare a cena alle 22:30. Caro sig. Sanna non è certo un bluff. Pensi a tutti gli italiani a cui non è permesso!!!

Salvatore D. Faedda, 3 marzo 2021

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