La posta dei lettori

Caro Porro, legno e carta a rischio per colpa dell’Ue

legna e carta UE © Yaroslav Danylchenko, Samohin e Aleks BM tramite Canva.com

Caro Nicola,

ho letto l’articolo sul sito che parla dell’aumento del costo del caffè, nel quale l’ad di Illy cita il nuovo regolamento europeo contro la deforestazione 1115/2023, conosciuto come EUDR. In realtà le cose sono peggiori di come sono state solo superficialmente raccontate e spiegate da Illy.

Mi spiego. Sono una consulente aziendale e lavoro come libero professionista nel settore legno/carta dal 2013, anno in cui è entrato in vigore il Regolamento europeo 995/2010 EUTR (la “mamma” del regolamento EUDR). Questo regolamento, ora in vigore, impone una serie di obblighi di verifica (Due Diligence) a tutte le aziende europee che importano prodotti di legno e carta da Paesi extra Ue al fine di limitare il rischio di immissione in Ue di prodotti che abbiano causato taglio illegale nel Paese di origine. Tralasciando per un attimo la parte “tecnica” di come deve essere fatta la Due Diligence (e mi creda, rimarrebbe incredulo nel vedere quali salti mortali devono fare le aziende e soprattutto i fornitori), questo regolamento ha creato non pochi problemi alle aziende italiane, molte sanzioni (i controllori sono i carabinieri nucleo CITES) e parecchie distorsioni di mercato e di concorrenza interna al mercato Ue.

Il nuovo regolamento EUDR amplifica gli obblighi allargando non solo i prodotti colpiti (oltre a carta e legno, anche soia, olio di palma, caffè, cacao, carne bovina e derivati e gomma e derivati) ma anche estendendo la Due Diligence non solo all’import ma anche all’export. Il nuovo regolamento impone di avere dati dai fornitori esteri come la geolocalizzazione del taglio/punto di raccolta di tutti gli appezzamenti di terreno – parliamo di centinaia, se non migliaia per alcuni prodotti, di punti di raccolta o di taglio. Le verifiche sono estenuanti. Paesi come la Cina e gli Usa hanno dichiarato che non vorranno dare questi dati alla Ue.

Oltre alla deforestazione, occorre avere dati e documenti sul taglio legale, la catena di fornitura (i fornitori devono dimenticare la privacy commerciale e rivelare tutto dei loro dati), e il rispetto dei diritti umani. Qualora non venisse fatta questa Due Diligence, la merce non verrà sdoganata, né in import, né in export. Io, che mi occupo da anni delle aziende del settore legno e carta, le posso dire che sono tutte molto preoccupate e rischiano, già da ora, di bloccare gli ordini. Ciò significa che a gennaio non ci sarà legno e carta.. e forse anche altre commodities.

Non serve dire che questi regolamenti li ha imposti solo la Ue, e che gli Usa, Cina, India, e il resto del mondo non applicano nessuna norma… questo, banalmente, si tradurrà di fatto ad enormi penalizzazioni per il mondo industriale ed economico europeo (la Germania ha già ampiamente protestato), visto che altre potenze mondiali non saranno soggette a restrizioni e di conseguenza la deforestazione non sarà combattuta. Inoltre, per come è fatta la Due Diligence e per come la Ue ha inteso i controlli, sarà molto facile per un fornitore extra Ue eludere alcuni passaggi della Due Diligence e vanificare il tutto.

Mi chiedo come sia possibile che nessun politico di primo piano sappia di questo Regolamento e di che impatto devastante potrà avere. Possibile che il ministro Lollobrigida non sappia di questa cosa e della sua reale implicazione? (cito Lollobrigida perché il Ministero competente per EUTR ed EUDR è il MASAF). Il nostro presidente del Consiglio sa che questo può minare le nostre esportazioni di prodotti Made in Italy del settore del mobile?

La speranza di tutte le aziende del settore legno e carta è almeno una proroga, per dare più tempo alle proprie catene di fornitura di attrezzarsi e prepararsi, ma sembra una speranza vana. Si potrebbe scrivere un libro sulle vicende di questi ultimi dieci anni di EUTR, ma per ora posso solo sperare che qualcuno di ravveda in Commissione e cambi l’entrata in vigore dell’EUDR.

Grazie mille per l’attenzione e, da vera “fan” della zuppa, la saluto cordialmente.

Viviana

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