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Caro Porro, lo “spirito di Ventotene”? Vietare i cartelli per le violenze sui papà

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Caro Porro, un consiglio agli amici della sinistra, risparmiate i soldi per il traghetto per Ventotene, venite a Bologna, garantiamo tortellini e lambrusco di prima qualità, palazzi e cortili meravigliosi e soprattutto l’applicazione del socialismo alla vita di tutti i giorni.

Il giorno della festa del papà, l’associazione “Genitori sottratti”, che lotta per i pari diritti di donne e uomini, ha esposto dei cartelli che riportano alcune frasi violente che gli uomini si possono sentir dire: “ti tolgo i figli e ti rovino”, “i figli sono miei perché li ho partoriti io”, “sei un fallito”, ogni frase seguita dall’asserzione “Se te lo dice è violenza”. Questi cartelli hanno ripreso la forma, i modi e gli intenti di quelli esposti durante la giornata contro la violenza sule donne. L’associazione di cui sopra ha l’obiettivo di pretendere pari diritti e doveri per donne e uomini.

Se fossimo in una città nella quale la libertà è considerata un valore, le autorità avrebbero prontamente plaudito a tale manifestazione di esaltazione della donna, non considerata come un panda, specie protetta, ma dotata di pari diritti e doveri dell’uomo, financo il rispetto dei sentimenti e dell’integrità fisica e psicologica dell’uomo e dei figli. In realtà nella città delle torri, svetta il socialismo reale. Il giornale che ha organizzato la piazza di Roma, ha prontamente intervistato la vicesindaca Clancy che, a proposito dei cartelli ha esclamato inorridita “Peccato non poterli vietare”.

Quando dei patetici estremisti hanno chiesto il permesso di sfilare per Bologna, gli hanno scatenato contro le squadracce dei centri sociali, con mazze al posto dei manganelli e le bombe carta che facevano le veci dell’olio di ricino. Quando dei ragazzi si sono riuniti in zona universitaria per manifestare le loro idee, stoltamente contrarie a quelle del soviet e al benessere del popolo, sono nuovamente intervenute le squadracce e giù botte.

Comprendete amici di sinistra, non c’è bisogno di inginocchiarsi piangenti in parlamento, non c’è bisogno di andare fino a Ventotene in pellegrinaggio, venite a trovarci nella rossa Bologna, qui è già previsto che chi non è assimilato ai dettami del manifesto non possa esporre le sue idee, perché gli illuminati di ventoteniana memoria sanno quali manifestazioni di idee sono accettabili per la vita sociale e quali debbano essere sottoposte a superiore censura.

E gli altri, quelli che invocano democrazia e libertà? Dagli al fascista.

Lorenzo Bitetto

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