Caro Nicola Porro,
le scrivo da madre giunta al limite della resistenza in questa quotidiana lotta di sopravvivenza alle regole anti Covid. Oggi, dopo un mese di scuola a singhiozzo e l’ingresso in zona rossa per le festività pasquali, è arrivata l’ultima mazzata. Mio figlio di 8 anni mercoledì scorso 31 marzo (ultimo giorno di scuola dopo la breve riapertura) è entrato in contatto con un bambino risultato positivo solo sabato 2 aprile al Covid.
La scuola, nonostante la Asl non abbia ancora trattato il caso in quanto weekend festivo, ci ha chiesto di applicare preventivamente le norme dell’isolamento fiduciario e dunque di allontanare mio figlio di 8 anni dai suoi due fratelli e di isolarlo in una stanza anche nelle giornate di Pasqua e Pasquetta in attesa che la Asl definisca la sua eventuale quarantena.
Mi chiedo sempre più spesso se i signori che ci governano si mettano mai nei panni delle famiglie. Io, come madre, non riesco a pensare che questo sia il mondo e il modo disumano in cui sto crescendo i miei tre figli.
Cordialità e auguri di buona Pasqua per quanto potrà esserlo in questa insostenibile serrata alle nostre libertà.
Valentina Robbiati, 5 aprile 2021