La posta dei lettori

Caro Porro, mio nonno era partigiano: l’Anpi la smetta col fascismo

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Caro Porro,

ti scrivo per commentare il comportamento dell’Anpi, la Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che trovo sempre più fazioso e addirittura, spesso, in contraddizione con il suo stesso nome. Uno degli ultimi esempi riguarda l’intervento del suo presidente, Gianfranco Pagliarulo, alla manifestazione di Firenze di qualche giorno fa. Nel suo discorso, che trascritto riempie circa una quarantina di righe, il da sempre convinto comunista è riuscito ad infilare addirittura una ventina di volte i termini fasci, fascisti, fascismo, nazifascismo e tutte le loro varianti.

Forse l’Anpi non si è accorta che nel 2023 le sue frasi e invettive sempre più violente, queste sì, squadriste ed estremiste, sono solo propaganda politica a favore di una sinistra che boccheggia e fa acqua da tutte le parti, malgrado le recenti speranze riposte nella nuova segretaria del Pd, la “pasionaria” svizzera Elly Schlein.

Il fascismo, pur se qualche fanatico ignorante di estrema destra continui a menzionarlo o a professarsi suo seguace, è morto e sepolto, per fortuna, con la fine di Mussolini e la conclusione del secondo conflitto mondiale.

Per approfondire

Il fascismo è stato sconfitto (allora, più di settant’anni fa, non adesso, che non serve più!) dai veri partigiani. E i veri partigiani, che hanno rischiato o ci hanno lasciato la vita, non erano affatto tutti e solo comunisti! Quindi la Sinistra, e chi la appoggia, dovrebbero smetterla di attribuirsi meriti (il contributo assoluto alla sconfitta del fascismo) che andrebbero invece condivisi con tutte le forze liberali dell’epoca e i rispettivi eredi di oggi. Infatti molti liberali e cattolici hanno egualmente contribuito a debellare la dottrina estremista di destra. La dottrina estremista di sinistra sembra invece, ahimè, sempre attiva e mai doma. Anzi, l’estremismo di sinistra, il comunismo, che la storia ha dimostrato essere fallimentare, soprattutto nella libera proclamazione dei diritti e delle libertà individuali (vedi per esempio la Cina…), si erge a paladino proprio di tali valori. Che contraddizione!

Il comunismo ha perso. Basta quindi farne l’apologia, signori dell’Anpi! Il fascismo è una delle pagine piu’ drammatiche della storia moderna, ma ha perso e non esiste più. Mio nonno fu comandante della brigata volontaria Fiamme Verdi dell’Alta Brianza, il gruppo partigiano cattolico. Deportato politico a Fossoli e poi Mauthausen, riuscÌ a ritornare indietro. A casa di mia nonna, ebrea, da piccolo vedevo sempre il volantino “Triangolo rosso”, la rivista dell’Aned (Associazione Nazionale degli ex deportati nei campi nazisti). Triangolo rosso, proprio come lo stemma che, nei campi di prigionia, veniva appiccicato sulle divise stracciate dei deportati politici.

Un rosso ben diverso da quello dell’omonimo “triangolo” emiliano, termine giornalistico, secondo Wikipedia, che contraddistingue le migliaia di omicidi politici effettuati dai comunisti nel primissimo dopoguerra; un rosso anche ben diverso da quello delle cosÌ colorate “brigate” di ideologia comunista che insanguinarono l’Italia negli anni Settanta!

Andrea Gebbia, Ehrendingen (Svizzera)