Restringiamo l’invadenza dello Stato e pensiamo la collettività come somma di individualità. Lo slogan di un centrodestra moderno sia “scegliamo la modernità, facciamo i soldi”, liberando il talento tricolore dai lacci stupidi di uno statalismo che costa troppo, fa troppe cose e tutte male, indebolendo così l’autorevolezza dello Stato. Tagliamo spesa pubblica e tasse per avviare produzioni industriali oggi impossibili, ma domani necessarie; dichiariamo guerra alle cazzate grilline sulla decrescita: le spese di difesa servono eccome; idem trivelle, centrali nucleari, gasdotti e rigassificatori. Ma basta autorizzazioni burocratiche lunghe anni per autorizzare porti e impianti a migliorare o nascere.
Via i bonus
Ai regimi autoritari non si risponde col reddito di cittadinanza, ma con minor costo del lavoro, cioè migliori stipendi e opportunità per chi oggi non ne ha. Allora, via alla riforma di scuola e Università che permetta ai ragazzi di lavorare prima. Altrimenti, con milioni di vecchi in più e meno giovani al lavoro, nei prossimi anni è impensabile andare prima in pensione. Diciamolo. Poi via tutti i bonus inutili e costosi, i sussidi restino col nome che si vuole, ma solo a chi non può lavorare (e chi non vuole, che muoia di fame); se consentiamo a chi nasce povero di smettere di esserlo tramite il lavoro, a chi ha perso nella crisi di riprendersi ciò che è suo, a chi va bene di andare meglio, avremo più tenuta economica e sociale nazionale: saremo meno prede. Perché le grandi Nazioni si reggono su eccellenze, certo, ma anche su una grande medietà che in Italia fatica a sopravvivere.
E basta sentirci in colpa: abbiamo difetti, ma ne discutiamo; in Russia se dici “siamo in guerra” ti becchi 15 anni di galera, in Cina manco puoi votare o aprire bocca. Siamo meglio noi, e nessuno si azzardi a minacciarci, ma il mondo è cambiato e non basta scapricciare: ‘Viva Greta, no al nucleare, no alle trivelle, ai rigassificatori e al Tap’, ‘né con la Nato né con la Russia’. Perché poi arriva il conto e tutti a lamentarsi.
Se questa è davvero la battaglia dei regimi contro le democrazie, è ora di abbandonare le frivolezze. Se si perde, addio libertà.
Andrea Ruggieri, 29 marzo 2022