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Caro Porro, questa è la disavventura di un prof. positivo

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Buongiorno dottor Porro volevo raccontarle la mia esperienza di docente fuori regione positivo al Covid ed abbandonato da tutti gli uffici.

Il giorno 20 vado a scuola con un po’ di tosse e la sera decido di restare a casa e di non andare a scuola il giorno seguente mettendomi in malattia chiamando la sera la guardia medica  (ovviamente non avendo ancora il medico di famiglia in Emilia Romagna ho dovuto chiamare la guardia medica la sera per avere il certificato medico), la dottoressa che mi risponde un po’ stizzita mi dice che avrei dovuto chiamare l’ufficio d’igiene pubblica il giorno seguente giacché sono loro che si fanno carico dei cittadini senza medico e nonostante questo decide di concedermi il certificato medico.

Il giorno seguente chiamo l’ufficio d’igiene (ho provato a chiamare dalle 8 sono riuscito ad entrare in coda alle 13) e dal momento che non risultavo positivo al Covid avrei dovuto continuare a chiamare la guardia medica pur senza aver fatto il tampone. Il tutto si protrae fino al venerdì e dopo l’ennesima chiamata alla guardia medica la dottoressa mi suggerisce di andare in ambulatorio per il certificato e che non c’era bisogno del tampone dal momento che non presentano nessun sintomo di Covid. La sera vado in ambulatorio ed il medico di guardia dopo avermi misurato solo la febbre (36) mi suggerisce di fare il tampone il giorno seguente, ovvero sabato.

Pago e ringrazio ed il giorno dopo faccio il tampone (il risultato mi sarebbe arrivato dopo 72 ore) ed inizia la mia quarantena ed il mio ennesimo calvario poiché a scuola non potevo tornare giacché ero in attesa del risultato ma contemporaneamente nessuno voleva farmi più certificati medici dal momento che stavo “bene”. Sono stato addirittura definito “falla nel sistema”.

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