Caro Porro, siamo alla follia: vogliono abolire via D’Annunzio

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via d'annunzio

Caro Porro,

sono esterrefatto da quanto la politica possa distorcere la realtà. E sono stupito dal poco clamore della notizia a livello nazionale. Qualche anno fa, a Reggio Emilia, ci fu una polemica per una strada da intitolare a Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (2005), con “sputtanamento” totale della amministrazione del sindaco Luca Vecchi. E ora che fanno? Aboliscono via D’Annunzio definendo il Vate il poeta della Guerra. Di sicuro aveva tanti difetti, ma definirlo così è un’aberrazione storica.

Ma dove vivono? Dove hanno studiato? O meglio, hanno studiato…?!

A Reggio Emilia esistono ancora via Tito, via Lenin e via Unione Sovietica (che peraltro non esiste più da oltre trent’anni): erano dei santi questi despoti? Per non parlare del busto di Lenin a Cavriago: una vergogna per tutti i morti e per le sofferenze che ha provocato al popolo russo…

Non avendo studiato, forse non sanno che in tutti gli ex Paesi dell’Est hanno sradicato tale toponomastica, in quanto segno di mancanza di libertà, morte, oppressione, repressione ecc.

Sia chiaro che ognuno la può pensare liberamente, ma che un’amministrazione comunale appoggi il cambio di nome di via D’Annunzio e lasci le altre via citate è veramente inqualificabile.

Vecchi è forse sindaco di una sola parte dei reggiani, quelli che lo hanno votato? Bella idea di democrazia, come sempre a senso unico e sempre più lontana dalla realtà.

NB: per favore, in caso di pubblicazione, non indicate il mio nominativo, non mi fido dei rossi, pur non essendo io nero…

Ciao.

M.

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