Commenti all'articolo Caro Porro, sono basita: l’Università distribuisce lubrificanti e olio erotico
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35 Commenti
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Marco
24 Aprile 2024, 20:28 20:28
Se accompagnati da una sana educazione e prevenzione sono i posti migliori dove mettere quei distributori essendo quella una delle fasce di età più a rischio sul fronte delle malattie veneree. Questo non è un problema etico ma meramente sanitario.
Emanuele
23 Aprile 2024, 7:23 7:23
Da liberale non mi scandalizzo: se la macchinetta non è finanziata con denari pubblici, deciderà il mercato se è una buona idea o no.
Se poi si abolisse il valore legale del titolo di studio, il mercato deciderebbe anche su carriera alias, bagni gender neutral e qualità della didattica.
Aguirre
22 Aprile 2024, 22:21 22:21
Quelli che fino a poco tempo fa facevano sedere moglie e marito separati in macchina (ahahahaha ! Demenziale!) ora fanno i moderni con i massaggi all’olio erotico. Da fare con la mascherina ?
Gaetano79
22 Aprile 2024, 21:09 21:09
È dagli anni 90 che si discute di distributori di preservativi nelle superiori. Oggi li troviamo addirittura nelle università. I distributori hanno senso nelle farmacie, stazioni ferroviarie e aeroporti. Nelle scuole e università non si praticano rapporti, quindi non ha senso installarli.
Maurizzzio
22 Aprile 2024, 18:10 18:10
Se li usassero a lezione probabilmente imparerebbero molte più cose di quelle insegnate da cotanto “senato accademico”
Pico
22 Aprile 2024, 15:58 15:58
Non è l’unica sede in Italia. A Firenze distribuiscono assorbenti, preservativi, e si sono inventato la “stanza del silenzio” per favorire l’integrazione religiosa tra cristiani-cattolici, mussulmani e induisti. GENIALIIIIII!!!!!!!! Quando mancano aule, laboratori, mezzi pubblici, e studentati.
Se accompagnati da una sana educazione e prevenzione sono i posti migliori dove mettere quei distributori essendo quella una delle fasce di età più a rischio sul fronte delle malattie veneree. Questo non è un problema etico ma meramente sanitario.
Da liberale non mi scandalizzo: se la macchinetta non è finanziata con denari pubblici, deciderà il mercato se è una buona idea o no.
Se poi si abolisse il valore legale del titolo di studio, il mercato deciderebbe anche su carriera alias, bagni gender neutral e qualità della didattica.
Quelli che fino a poco tempo fa facevano sedere moglie e marito separati in macchina (ahahahaha ! Demenziale!) ora fanno i moderni con i massaggi all’olio erotico. Da fare con la mascherina ?
È dagli anni 90 che si discute di distributori di preservativi nelle superiori. Oggi li troviamo addirittura nelle università. I distributori hanno senso nelle farmacie, stazioni ferroviarie e aeroporti. Nelle scuole e università non si praticano rapporti, quindi non ha senso installarli.
Se li usassero a lezione probabilmente imparerebbero molte più cose di quelle insegnate da cotanto “senato accademico”
Non è l’unica sede in Italia. A Firenze distribuiscono assorbenti, preservativi, e si sono inventato la “stanza del silenzio” per favorire l’integrazione religiosa tra cristiani-cattolici, mussulmani e induisti. GENIALIIIIII!!!!!!!! Quando mancano aule, laboratori, mezzi pubblici, e studentati.