Commenti all'articolo Caro Porro, sono disabile e adesso ho paura

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Enrico
Enrico
11 Marzo 2021, 10:32 10:32

… Il “Porro” è solo un aborto di cipolla, oltretutto è difficile da digerire….!

A.L.
A.L.
21 Febbraio 2021, 16:28 16:28

@Anna Adamo Gentile Anna, con un po’ di esitazione “rispondo” alla Sua lettera. E’ una bella lettera e Lei, si capisce subito, è una persona piena di abilità, capacità e sensibilità; ma è anche una lettera piena di sofferenza e ogni sofferenza è personale, e le sofferenze dei giovani sono spinose e complicate in un modo particolare tutto legato all’età: in questo orribile momento storico, pur essendo piena di ascolto nel confronti del suo dolore, sono così piena di stati d’animo relativi a quello che sta succedendo (mancanza di libertà, pericolo di dittatura, forti disagi quotidiani, preoccupazioni personali, socialità quasi annientata, cattive prospettive generali, crisi economica, covid), che ho tanto timore di non riuscire a dare forma alla simpatia e alla solidarietà, oltre che, per come La conosco dalla sua lettera, alla stima, che provo nei suoi confronti. Ma ognuna delle lettere che vengono spedite a questo sito ho come la sensazione che interpellino non soltanto il padrone di casa, ma un po’ tutti, e… insomma provo a rispondere. Mi perdonerà però se uscirò deliberatamente un po’ fuori argomento. Costeggerò l’argomento disabilità e prenderò spunto dalle sue parole, ma ho la sensazione che lo stato d’animo che La affligge sia un impasto di cose diverse, personali e riservate, alcune delle quali Lei non ha scritto, e quindi nella mia risposta… Leggi il resto »

Marco
Marco
19 Febbraio 2021, 13:02 13:02

Buongiorno Cara Anna, sono un uomo di 62 anni, marito e padre di due meravigliosi figli. Per circa cinque anni, ho avuto a che fare con persone disabili, offrendo il mio aiuto a persone meno fortunate di me. Dopo questa esperienza, me ne sono andato per un semplice motivo. Il mio disgusto verso questo mondo, mi ha devastato interiormente. I veri disabili non siete voi, ma noi normodotati. Una disabilità che ha colpito le menti di chi dovrebbe garantire, dignità e libertà di movimento. Lei ha ragione da vendere. Il disabile è un cittadino di serie B, grazie alla stupidità della gente e ai loro bacati pregiudizi. Non conta più, quello che hai nella testa, ma quello che rappresenti. Un mondo di merda (mi scuso per la volgarità) fatto di aria fritta. Ma stia tranquilla cara Anna, i sacrifici che lei ha fatto e che continua a fare, alla fine pagheranno. Questo gli e lo posso garantire. E non solo a livello economico. Stando in questo mondo per cinque anni, ho vissuto delle esperienze di vita meravigliose e il mio bagaglio intellettuale si è arricchito come non mai. Considerata la sua età, il mio consiglio è quello di non mollare mai. I pregiudizi degli stolti, si battono con l’indifferenza e con la voglia di guardare oltre. Le auguro tanta felicità… Leggi il resto »

roberto
roberto
19 Febbraio 2021, 6:12 6:12

cara Anna, ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire essere su una sedia a rotelle, per fortuna per soli sei mesi, e ringrazio ancora la fortuna di aver fatto questa esperienza negli Emirati Arabi.
da quello che leggo hai dalla tua la forza e le capacità per farti strada nella vita, il mio consiglio è di non farti castrare da un’Italia retrograda e governata da incapaci, vieni a farti un giro da queste parti, credimi ne vale la pena.

ADRIANO PAGNIN
ADRIANO PAGNIN
17 Febbraio 2021, 21:15 21:15

non mollare ti prego

Flavio Pantarotto
Flavio Pantarotto
17 Febbraio 2021, 18:50 18:50

Sig.na Anna, La incoraggio a non mollare, invalido è chi l’invalido fa! (F.Gump).
Bastasse l’uso di gambe e braccia a fare le persone serie…
Andrea G. è un esempio, ce ne sono tanti. L’ambiente ove si vive può condizionare negativamente, scappi via, se è il caso. Spesso i primi a tarpare le ali sono proprio mamma e papà, con un amore smisurato che può soffocare.
Non mi arrendo, lo faccio per loro, dice; sbagliato, lo faccia per Sé stessa.
Conosco diversi paraplegici, alcuni assolutamente idioti: non fossero paraplegici, sarebbero comunque idioti, “normodotati” è un aggettivo vago e discutibile.
La maggior parte dei veri disabili cammina e gioca anche a calcio; non sta nelle gambe il cervello. È di cervelli funzionanti che il mondo ha bisogno, merce rara!

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