Caro Porro, è indecente quanto accaduto ieri a Napoli.
A noi poliziotti dei reparti inquadrati e a chi ha dovuto affrontare questi malviventi tedeschi dovrebbero fare una statua. Per non aver perso la pazienza e per aver fatto da pupazzetti come ormai vuole questo Stato, perché di questo si tratta! A cosa servono tutti quegli uomini se poi sono nascosti altrove e nei punti nevralgici alla fine c’erano solo poche decine tra poliziotti e carabinieri? Il sistema-sicurezza ormai si regge sulle poltrone dei graduati… E ce ne fosse uno disposto ad assumersi la responsabilità di tutte le situazioni critiche che ormai iniziano ad essere davvero troppe. La “truppa” rischia la vita ed è costretta a lavorare in condizioni allucinanti e chi decide cosa fa?
Allora chiederemo interpellanza parlamentare, pretendiamo di sapere come mai pochi uomini da soli costretti a ripiegare contro quei bifolchi a fronte dei tantissimi che il questore di Napoli aveva a disposizione dalla mattina. Pertanto vogliamo sapere quanti uomini sono stati comandati di servizio a Napoli per questo evento (così per comprendere il senso di un dispiego del genere) per poi ritrovare mezzi di polizia abbandonati a sé stessi. E poi pretendiamo di sapere se sono stati fermati i responsabili di queste violenze e, se si, perché liberati.
Certe scene denotano una grande e paurosa insicurezza nella gestione dell’Ordine pubblico. Allora, i delinquenti tedeschi andavano prima caricati, poi fermati ed infine arrestati, invece sono venuti in Italia a distruggere e saccheggiare…ma chi paga ora? Il ministro dell’Interno spieghi cosa è accaduto, soprattutto alla luce del fatto che i tedeschi sono riusciti a fare quello che volevano e, dopo aver distrutto una città e i mezzi di Polizia e umiliato i nostri uomini, alla fine l’hanno fatta franca. Gli italiani all’estero, per una parolaccia, hanno vissuto giorni in galera! Da un estremo all’altro, ma di sicuro i tifosi sanno che all’estero non devono nemmeno superare le file dentro il supermercato e il messaggio che passa è che in Italia chiunque possa fare quello che vuole, anche vandalizzare una città a mo’ di divertimento e svago facendosi poi scortare all’aeroporto. Del resto abbiamo la politica che si stizzisce per una frase contro chi ruba in metro e condanna chi è derubato, ma di cosa vogliamo ancora parlare?
Una figuraccia che anticipiamo da mesi e mesi ormai, anni! La Polizia oggi è usata per rappresentanza e non per essere efficiente, questori e dirigenti hanno paura per la loro poltrona e questo è anche giustificato, ma non è giustificato pensare di mandare al massacro i poliziotti rischiando di fargli fare davvero male e di far ricadere sulle loro spalle tutta la responsabilità di una gestione che ad oggi e in tutta Italia è di assoluta incertezza e remissione totale per chi lavora in strada, a pochi “spicci” e senza tutele!
Per colpa di questa scelta operativa dell’apparire, poi, ci sono danni collaterali di cui nessuno parla e ne parliamo noi perché noi abbiamo il contatto diretto coi cittadini e con i proprietari di negozi e ristoranti che, non bastano le tasse, dopo ogni evento del genere devono ricostruirsi a spese proprie i locali, come i cittadini sempre a proprie spese devono ricomprarsi macchine e motorini! È tutto surreale, sembra di vivere un incubo. E basterebbe portare queste bestie in mezzo ai campi e non nelle piazze storiche di città che, come Roma e Napoli, hanno un patrimonio artistico fuori dal normale; del resto all’estero i nostri tifosi vengono trattati così, sempre di Europa si parla ma nessuno si lamenta! Ed invece noi facciamo addestrare i poliziotti per farli prendere a bastonate in faccia e facciamo distruggere le nostre città, poi per un divieto di sosta arriva l’Agenzia delle Entrate…allucinante!
Perché non prendiamo davvero esempio dall’Europa? Perché non ci pagano come i poliziotti europei? Perché non ci trattano come i poliziotti europei? Perché solo in Italia si vietano le trasferte? Per arginare il problema della violenza-ultras abbiamo gli strumenti, ovvero prevenzione e repressione, vietare le trasferte è un palliativo che non risolve alcunché e quanto sta accadendo ultimamente nel fenomeno calcistico italiano ne è la dimostrazione, alla prima occasione si contano feriti gravi, violenze inaudite, macchine della polizia bruciate e danni al patrimonio. Abbiamo ragione o abbiamo torto? A tutte queste domande solo una categoria può rispondere ma è la categoria più sorda d’Italia da sempre e risponde al nome di “politica”. Ognuno tiri le proprie conclusioni, noi le nostre le abbiamo tirate…
Andrea Cecchini – Segretario sindacato Italia Celere