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Caro Porro, sono un cittadino dimenticato - Seconda parte

Da semplice cittadino, e come tale ho la presunzione di parlare anche a nome di altre decine di milioni di miei connazionali, non chiedo ristori e nemmeno poltrone politiche. Credo, anzi crediamo, di avere diritto ad un minimo di rispetto e di libertà di vita. E io, anzi noi semplici cittadini, siamo sicuri che questa libertà di vita, ora negata, possa coesistere con le necessarie misure di attenzione e precauzione sanitarie al fine di contenere e sconfiggere questa terribile pandemia. Considerare noi semplici cittadini con rispetto, e non come dei bambini, è un modo per dare fiducia e forza a superare questo difficile momento e potrà solo che essere una grande risorsa per il futuro della nazione.

Ringrazio per avermi dato la possibilità di esporre questo pensiero
Cordiali saluti

Marco Riccobono, 20 dicembre 2020

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