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Caro Porro, sono una mamma e voglio portare i miei figli all’estero

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Caro Nicola,

chissà se pubblicherai mai la mia lettera.. io ci provo comunque. Sono una tua accanita fan, seguo sempre la tua magnifica zuppa su Instagram. Sono una mamma genovese 48enne di tre figli (16,13, e 9). Un disastro Nicola. Un disastro. Lo Stato sta letteralmente massacrando questi ragazzi… e non solo i miei ovviamente.

Potrei raccontarti mille aneddoti sulle “violenze” che stanno subendo questi ragazzi da parte dello Stato italiano con queste assurde norme anti Covid. Dall’arrivo di poliziotti (chiamati dagli “spioni” di turno, come siamo ridotti Nicola) al parchetto sotto casa che multano ragazzetti 16enni perché stavano facendo una partitella a calcio. Quindi c’era “assembramento”, che stupida parola Nicola, non riesco quasi a pronunciarla. E fioccano multe da 400 euro Nicola, a ragazzini che si sono permessi di tirare due calci al pallone all’aperto dopo un anno, santo cielo, dico un anno che sono murati vivi nelle loro camere.

Non va meglio per quelli più piccoli Nicola, mia figlia di 9 anni quarta elementare, le maestre hanno passato tutto l’inverno (perché indottrinate da stupide regole) tenendo le finestre della classe spalancate per il virus. Eh, c’è il virus… costringendo bambini di 9 anni a rimanere in classe con il piumino e e la coperta sulle gambe. Ma ti rendi conto, Nicola? E a nulla sono servite le mie continue lamentele.

Oppure ancora, e poi chiudo non vorrei annoiarti, un 8 in pagella di condotta ad uno dei miei figli perché “chiacchiera troppo”, (ragazzino irreprensibile) eh, certo che chiacchera.. per quei 20 giorni che è andato a scuola e che quindi ha visto dei coetanei aveva da recuperare nove mesi di clausura. (NB ragazzino liceale in uno dei più famosi licei pubblici di Genova con la media dell’8). Ma si può Nicola essere così limitati e limitanti?

Detto questo, io non sono affatto una negazionista. Il virus c’è ed è bastardo, bisogna fare attenzione ma tutto ha un limite e soprattutto sempre bisogna usare il buon senso. Sai, Nicola qual è il mio più grosso rimpianto? Non essermi trasferita a Londra 20 anni fa dopo la mia laurea in lingue con il mio fidanzato di allora che sarebbe diventato a breve mio marito. Devo dire che alla luce dei fatti il buon Boris mi piace molto. Anzi mi piace moltissimo.

Non mollo Nicola, spingerò con tutte le mie forze i miei figli all’estero, ovunque in qualsiasi posto basta che non rimangano in Italia. Qui non c’è futuro per loro.

Grazie per avermi ascoltato.

Con stima,

Francesca, 16 marzo 2021