La posta dei lettori

Caro Porro, studenti mammoni: ti dico cosa mi preoccupa davvero

Studenti in tenda: la protesta contro il caro affitti

Caro Porro,

volevo portare la mia testimonianza relativa all’esperienza Universitaria. Sono concorde nel dire che tutta questa polemica del costo degli affitti per gli studenti mi pare fatta sul nulla da un gruppo di ragazzi a cui più che la propria formazione interessi trovare nello Stato un’altra mamma a cui chiedere la paghetta per poter continuare a fare la vita da mantenuti.

Nel lontano 1997 ho iniziato il mio percorso di 5 anni di Ingegneria elettrica presso la seconda facoltà di Vercelli. La mio giornata per 5 anni iniziava la mattina alle 6.30, alle 7.30 appuntamento con la fermata del pullman per il diretto Biella-Vercelli e arrivo a Vercelli alle 8.37 poi sgambettata fino all’università e lezione dalle 9 alle 18 (pausa di un’ora per mangiare). Alle 18.35 pullman verso Biella e arrivo a casa alle 20.00.
Sono stati anni impegnativi? Certo, ma mai ho pensato di andare a gravare sulle spalle della mia famiglia per un affitto e tutto quelle che ne consegue: mangiare, uscite serali, …

Sono il terzo di quattro figli e ancora oggi ringrazio i miei genitori per i tanti sacrifici fatti per permettermi l’istruzione e penso che da parte mia l’unico modo di dimostrare la gratitudine fosse quello di non sciupare l’occasione. Semplicemente se una cosa non era possibile economicamente non era nemmeno oggetto di discussione. Naturalmente quando ho potuto ho cercato sempre piccoli lavori per rendermi economicamente indipendente dalla famiglia a partire dai 14 anni.

Oggi mi sembra che abbiamo perso il senso del sacrificio, stiamo tirando su una generazione di giovani vasi vuoti che pensano che sia sempre qualcun altro a risolvere i problemi e che arrivano a 25 anni senza sapere cosa voglia dire tirarsi su le maniche. Quello che più mi preoccupa è che questa generazione sarà quella che dovrà pagarmi la pensione.

Saluti
Alessandro