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Caro Porro, sul decreto ristori ci prendono per il c…

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Buonasera Nicola,
sono uno stagionale della Piana di Vigezzo (la stazione sciistica che ha disobbedito il 15 febbraio u.s. al Decreto di Draghi). Sono a scriverLe per metterVi a conoscenza delle fandonie che raccontano sui ristori mirati al settore stagionale e nello specifico vado a raccontarLe la mia posizione.

Dall’8 marzo 2020, quando tutto il Paese ha dovuto per i decreti di Conte chiudere tutti i settori, naturalmente il sottoscritto ha chiuso il rapporto di lavoro con la Società di Vigezzo. Per tre mesi, mi ritengo fortunato, ho beneficiato della Naspi, dopodiché avrei dovuto iniziare la stagione estiva presso le Funivie del Mottarone di Stresa sempre in forma stagionale, ma ahimè il Comitato tecnico scientifico, organo preposto alla decisione per le aperture, ha detto no! Quindi dal luglio 2020 al 15 febbraio 2021 non potendo lavorare non ho percepito un centesimo. Ringrazio la mia compagna che lavora per un ente statale svizzero ed ha percepito anche nel lockdown lo stipendio a pieno.

Dal 15 febbraio 2021 la stagione invernale era calendarizzata come riapertura, ma l’ennesimo decreto emanato poche ore prima, ha deciso di non fare ripartire quel poco che rimaneva della stagione, pertanto il mio contratto stagionale, con scadenza 28 marzo 2021, era già stato formalizzato. Ho lavorato ben 5 giorni di calendario nel periodo che va dal 15 febbraio al 28 marzo.

Per concludere mi trovo ad oggi in questa condizione:
1. padre separato con due figli in età adolescenziale da mantenere
2. senza stipendio
3. beffato dal decreto Sostegni in quanto non posso percepire la somma di 2.400 euro come da decreto. Il patronato mi dice che dovevo non essere in forza oppure aver nessun titolo a percepire (Naspi, Cassa integrazione, etc…) alla data del 23 marzo (data uscita decreto).

Sono a chiederle ma secondo Lei è possibile tutto ciò? Mi passi il poco francesismo ma questa è una bella presa per il culo, in quanto nelle mie stesse condizioni si troveranno un sacco di lavoratori stagionali che sono stati assunti in data 15 febbraio u.s. e le aziende non hanno potuto provvedere al licenziamento, in quanto vi è in essere il famoso e ricorrente blocco dei licenziamenti.

Caro Nicola, sono a chiederLe se fosse possibile far sentire la voce di questo settore ancora una volta bistrattato e preso in giro. La ringrazio per l’ascolto. La saluto calorosamente e rimango in attesa di un suo cenno.

Alessandro Zurigo, 10 aprile 2021