Caro Porro, ti racconto la truffa della Naspi

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Naspi 02

Caro Porro,

la disturbo per porre alla sua attenzione un problema che riguarda il mondo del lavoro.
Vorrei raccontare la mia esperienza di piccolo imprenditore nel settore turistico quando ci si appresta a cercare personale da aggiungere in organico. Qui cominciano le difficoltà, sia per mancanza di figure professionali adeguate, sia per la poca disponibilità nello svolgere i turni delle giornate festive.

A questo si aggiunge il grosso problema della cosiddetta Naspi o disoccupazione. Tutti i lavoratori che ne usufruiscono rifiutano ogni forma di contratto, e questo finché non termina il periodo di percepimento di questo reddito gratuito. Non li fate lavorare nemmeno con contratti buoni e vantaggiosi.

Al posto di accettare un contratto regolare, che gli farebbe perdere tutto o in parte questo stipendio gratis, preferiscono fare lavori “extra” con i privati, come ad esempio pulizie presso abitazioni, assistenza agli anziani, lavori di giardinaggio o bricolage ecc. dove non esistono controlli e possono quindi percepire un secondo reddito, anche ragguardevole, senza rischi. Se teniamo poi conto che un lavoratore arriva a percepire questo sussidio fino a 2 anni, allora proprio è un insulto a chi deve lavorare sul serio per poter vivere.

Io avrei un suggerimento molto semplice per arginare questo problema, e lo spiego in pochissime parole: chi percepisce uno “stipendio” non può averlo gratis, standosene in vacanza o facendo i propri comodi, ma deve essere obbligato a dare parte del suo tempo in occupazioni di interesse pubblico, come corrispettivo al sussidio pagato dalla comunità.

Visto che siamo noi contribuenti a pagare questi soldi, il disoccupato deve essere obbligato a corrispondere un minimo di servizi alla comunità che lo mantiene economicamente. Ad esempio, presso comuni, strutture sociosanitarie, case di riposo per fare compagnia agli anziani, ecc. L’importante è che non stia a casa incontrollato. I soldi senza lavorare sono solo per chi, come i pensionati, li hanno guadagnati con i contributi versati durante la loro vita lavorativa.

Non si può tollerare che una persona, che sia nelle condizioni di poter lavorare, consumi ricchezza pubblica senza dare nulla in cambio, quando la gente normale fa grossi sacrifici per vivere. Bisogna mettere questa gente nelle condizioni di preferire un lavoro vero piuttosto di essere mantenuti gratis. Bisogna obbligarli a svolgere un servizio per il cittadino di qualifica o mansione anche inferiore a quella che potrebbero avere accettando un vero contratto di lavoro.

Ricordiamoci che la ricchezza non è gratis ma viene sempre pagata da qualcuno che si spacca la schiena per produrre Pil. Scusate lo sfogo ma credo che sia giunto il momento di occuparsi anche di questa stortura che rovina il mercato del lavoro. Basta mantenere per anni la gente in vacanza a casa.

Uno stato liberale (e non assistenzialista) deve cercare di spendere meno e non creare tasse nuove (come la sugar Tax). La regola è semplice: meno spese, meno tasse e più lavoro. Cominciamo a risparmiare modificando la Naspi, avremo il doppio vantaggio di spendere meno in ammortizzatori sociali ed incassare di più mandando la gente a lavorare e incassare più contributi.

Grazie e buon lavoro

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