ArticoliLa posta dei lettori

Caro Porro, ti spiego il suicidio delle auto elettriche - Seconda parte

Credo sia necessario precisare che non sono catalogabile come nemico dei veicoli elettrici (sono stato docente e presidente, per sei anni, del corso di Studi in Ingegneria Elettrica nella facoltà di ingegneria dell’università di Cagliari prima della pensione). Su strada ritengo senza dubbio questi molto migliori di qualsiasi concorrente, poiché il motore elettrico mette a disposizione del guidatore curve di potenza e accelerazione molto migliori di quelle degli altri veicoli. Basti pensare che allo spunto la potenza disponibile deve essere limitata, perché in caso contrario nessun guidatore probabilmente riuscirebbe a spuntare senza schiacciarsi sul muro antistante. E sarei decisamente favorevole ai veicoli elettrici se fossero incentivati per le loro caratteristiche stradali, non per la fasulla assenza di inquinamento.

Purtroppo, però, noi oggi non siamo in grado di produrre batterie di accumulo adeguate a un veicolo su strada. Infatti il tempo di ricarica completa “rapida” con le colonnine previste dal D.Lgs. n° 257/16 non è proprio di pochi minuti come accade con i motori a scoppio. Infatti una BMW i4, elettrica integrale che consuma 18 kWh/100 km (ho scelto per l’esempio questo modello solo perché la BMW dichiara esplicitamente questo dato) potrebbe essere ricaricata in una delle colonnine di ricarica più diffuse (da 22 kWh) per ottenere l’autonomia di 100 km, necessari a completare il rientro a casa, in appena 50 minuti! La ricarica completa potrebbe essere ottenuta invece in appena 4:50 h: quasi il tempo di bere un caffè.

Esistono anche auto con caratteristiche migliori: per esempio le Tesla (non altre marche) che non a caso costano molto più delle concorrenti, ma sono bellissime! Costano molto di più, soprattutto perché utilizzano batterie più sofisticate. Ma quando faccio il pieno con la mia vecchia auto da 2200 cc sono felice di avere un’autonomia più che doppia.

Io credo che sarebbe utile chiarire alla popolazione (pecora, anche se meno dei governanti, come giustamente diceva Seneca) queste problematiche.

Cordiali saluti,

Domenico Salimbeni

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva