La posta dei lettori

Caro Porro, ti spiego perché boicottare Le Pen non serve

I beoti europei che vogliono escludere Meloni dalla Commissione e che invocano il “blocco repubblicano” in Francia dovrebbero studiare Berlusconi

Marine Le Pen in Francia

Caro Porro, la Francia avrà un ballottaggio tra l’estrema destra (Le Pen) e l’estrema sinistra. Per molti moderati la scelta, se ci sarà una loro scelta, non sarà facile.

Come da tempo sostengo, i patti di chi vuole escludere qualcuno possono reggere fino ad un certo punto, poi i muri crollano e gli estremismi prevalgono. Si deve sempre ben capire e studiare cosa si ha davanti e cosa può succedere nel futuro.

In Italia nel 1994 abbiamo avuto un genio che, poco politico ma molto pragmatico e visionario, decise di non curarsi di tante parole spese contro la destra (l’ex MSI di Almirante) e gli propose un patto di coalizione (il Polo del buon Governo). Alleanza Nazionale divenne forza di governo di minoranza e da allora dovette trasformarsi da destra estrema destabilizzante a destra istituzionale. Si è dovuta adeguare, ha governato e ha fatto opposizione. Dopo molti anni, anche in Italia le posizioni si sono in parte radicalizzate. Ma la proposta di Giorgia Meloni si colloca nella stessa coalizione da 30 anni e non è più forza “anti sistema” ma “di sistema”.

Tutto il contrario di quello che sta avvenendo in Francia con Le Pen, dove chi ha voluto escludere in questi 30 anni alla fine è stato escluso e invoca disperato il solito “blocco repubblicano” sperando in un gol alla Zaccagni senza considerare che alla porta c’è già una Svizzera pronta a mandarti a casa in malo modo.

I beoti “europei” che vogliono escludere Meloni dai giochi della Commissione dovrebbero studiare un po’ l’Italia e imparare da Silvio Berlusconi. È il momento giusto per farlo ma, ahinoi, nessuno ha la genialità del Cav (d’altronde li chiamò “turisti della democrazia” già qualche anno fa e tanti cretini in Italia non lo capirono). E allora ancora una volta Viva Silvio Berlusconi a cui tutti dobbiamo la stabilità che abbiamo.

G.E., 1 luglio 2024

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