La posta dei lettori

Caro Porro, ti spiego perché la narrativa “ecogreen” fa acqua da tutte le parti

ambientalismo-1 © alessandrobiascioli e hfoxfoto tramite Canva.com

Egregio Dott. Porro,

come abbonato a LiberiLibri, ho ricevuto recentemente il libro di Vincent Ebert Non è ancora la fine del mondo. Poiché seguo con passione le tematiche ambientali, mi sono apprestato, fiducioso, alla lettura del libro.

Purtroppo, già nell’introduzione, ho cominciato ad avvertire qualche “scricchiolio” nella logica espositiva che l’autore si prefiggeva di seguire, ma arrivato a pagina 19 mi sono letteralmente cadute le braccia. Leggo: “… ormai è chiaro e scientificamente provato che l’attività umana stia riscaldando l’atmosfera, gli oceani, e la superficie terrestre. Non ci sono più dubbi al riguardo”. Non ci sono più dubbi al riguardo?! Già questa affermazione è antiscientifica, ma basta leggere le centinaia di articoli, scritti da eminenti climatologi e fisici per capire quanto questa affermazione sia perlomeno azzardata.

Pochi giorni fa le ho mandato un bel video di una conferenza tenuta da William Happer, uno dei più eminenti fisici mondiali, che quantifica in modo inconfutabile quale sia l’impatto dell’anidride carbonica antropogenica sull’aumento della temperatura terrestre. Happer dimostra, basandosi sulle leggi quantistiche fondamentali, che l’incremento della temperatura, dovuto all’aumento dell’anidride carbonica di origine antropica, è pressoché insignificante. A meno che non si voglia confutare la legge di Planck e la formula di Stefan-Boltzman, mi sembra che argomentazioni altrettanto solide per smentire quanto affermato dallo scienziato non ve ne siano.

Tornando all’affermazione di Ebert, dovremmo includere tra i “negazionisti” (termine nauseante) scienziati come Patrick Moore (cofondatore di Greenpeace), John Clauser (Nobel per la fisica nel 2022), Carlo Rubbia (Nobel per la fisica nel 1984), e centinaia di altri scienziati. Assurdo! D’altro canto, la prova che qualcosa non funzioni nella narrativa “ecogreen” lo si può dedurre dal rifiuto totale di un serio confronto scientifico: chi non ammette il cambiamento climatico di origine antropogenica è un paria, un antiscientifico, un negazionista (quindi uno pseudoscienziato). Ma questo rifiuto del confronto è di per sé quanto di più antiscientifico si possa immaginare!

Ho la fortuna di avere dei rapporti diretti con un eminente scienziato che studia, tra l’altro, le costanti fondamentali della fisica. Si confronta con i più grandi scienziati a livello mondiale e i suoi libri sono anche tradotti in cinese. Quando lo interrogo sulle tematiche ambientali, abbassa lo sguardo e la voce, si guarda intorno con fare circospetto, e mi bisbiglia: “tutti i miei colleghi in buona fede sanno…, ma non possiamo mettere a rischio finanziamenti da milioni di dollari…”.

Siamo arrivati a questo punto! Chi osa uscire dal solco è tagliato fuori dalla comunità scientifica e dai finanziamenti. A tale proposito si guardi il film: “Climate The Movie (The Real Truth): Martin Durkin Official”, impressionante!

Cordiali saluti
Lc

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