Gentile signor Porro,
siamo due adolescenti, due sorelle. La seguiamo grazie ai nostri genitori che sostengono lei e la sua trasmissione.
Abbiamo bisogno di parlare con qualcuno che non sia solo della nostra famiglia, qualcuno che ci ascolti oltre le mura di casa non tacciandoci di complottismo (o sovranismo, o fascismo, o razzismo).
Abbiamo osservato la quarantena con scrupolo perfino esagerato contando i metri di distanza da casa per portare fuori i cani, abbiamo seguito la Dad (didattica a distanza) con diligenza, ci siamo cucite le mascherine per non sembrare dei medici con quelle bianche. Insomma, riteniamo di essere delle ragazze oneste e ben educate. Ma ora diciamo basta.
Basta con i giochi di potere e politici. Vogliamo tornare a scuola perché abbiamo scelto l’Istituto Alberghiero, perché abbiamo un progetto noi due sorelle che includerà anche i nostri due fratelli minori. E dobbiamo imparare a cucinare non dietro a un monitor come se fosse un tutorial.
Abbiamo ricevuto l’orario provvisorio della nostra scuola ed è già stata prevista la Dad e tra le regole l’uso della mascherina sempre.
I nostri genitori hanno investito in divise (circa 400 euro per entrambe) e libri (circa 300 euro) oltre alle spese di iscrizione (110 euro Lara e 170 io) e lavora solo mia madre… ma già si parla di non ritorno a scuola e di uso costante della mascherina che a me fa girare la testa e mia sorella piange dopo un po’ che la tiene…dice che la deprime.
Vogliamo vedere il sorriso dei nostri compagni e le espressioni degli angoli della bocca… sarcasmo? allegria? tristezza? tutto ciò che ci distingue dalle altre specie viventi.
E dove sono i giovani come noi? Sono capaci di camminare al sole con 38 gradi da soli indossando la mascherina eeeee… testa bassa sul cellulare. I miei ex compagni delle medie sono diventati autistici digitali (come aveva detto Crepet), hanno passato ogni giorno dal 9 marzo chiusi in casa al pc o con lo smartphone!