Caro Serra, hai scritto una enorme bestialità

Per il giornalista di Repubblica il governo Meloni si comporta come Thatcher e Reagan. Magari lo facesse

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Serra

L’ineffabile Michele Serra ha affermato che “il governo Meloni, alla prova dei fatti, sulle politiche sociali si comporta come Thatcher e Reagan: i poveri si arrangino.” Lo ha fatto rispondendo su Repubblica ad un suo lettore che lamentava l’abolizione del reddito di cittadinanza, perché a 60 anni disoccupato, seppur laureato, è costretto ad una mansione presso il suo Comune di 10 ore settimanali per 300 euro. Per Serra questo lettore sfortunato e tanti come lui sono vittime del governo di destra che se ne frega dei poveri e, ovviamente, del liberismo.

Questa posizione è tipica di tutta la sinistra, ma anche di larga parte della destra e cioè che l’attuazione di politiche economiche liberiste diminuisca i sussidi per gli indigenti. Niente di più falso. Premesso che il governo Meloni ha sostituito il reddito di cittadinanza col reddito di inclusione prevedendolo anche per gli over 60 in difficoltà, ma attribuire a questo governo l’attuazione di politiche liberiste è, purtroppo per chi scrive, assurdo e falso. L’Italia è e resta tra i paesi più statalisti dell’Occidente e ormai dell’intero pianeta. Con una pressione fiscale e contributiva sulle attività produttive che sfiora il 65% è in vetta alla classifica mondiale degli Stati più canaglia e anti-impresa del mondo (dati Banca Mondiale).

Le politiche economiche – opposte al liberismo – fin qui attuate da tutti i governi – fanno subire ai lavoratori dipendenti la pressione fiscale più elevata in Occidente (47,4% su pil, dati CGIA Mestre, gennaio 2024); la pressione fiscale, su lavoratori ed imprese, così elevata è recessiva. Tutti i governi italiani, compreso questo, spendono e buttano via i soldi dei contribuenti come nessuno, in Occidente (1.171 miliardi di Euro, ovvero il 65% del pil, dati Agenzia per la coesione territoriale, 2022); nessun paese è mai cresciuto (e mai crescerà) stabilmente, oltre il 3% annuo del Pil, con una spesa pubblica superiore solo al 40% del Pil. Ma che paese liberista che siamo caro Serra…

Eppure questi signori anti-liberisti, i loro partiti e sindacati e i loro intellettuali e giornalisti, da autentici falsari, continuano invece ad agitare come il male assoluto il totem della “stima” dell’evasione fiscale, per loro la vera causa del disastro. La loro resta una stima, molto simile alla propaganda, mentre i dati dell’aumentare del gettito anno dopo anno, anche a fronte della paralisi del Pil, della maggior pressione fiscale e contributiva del mondo sono certificati dagli f24 delle imprese e dalle trattenute fino a quasi il 50% in busta paga dei lavoratori dipendenti. Roba da paese totalitario. Ma dove va a finire questo fiume immenso di denaro? Non certo ad aiutare gli indigenti e a diminuire la povertà visto che abbiamo assistito alla triplicazione del numero dei poveri in Italia negli ultimi 20 anni (dati Eurostat).

Gli italiani subiscono, a causa di scelte politiche sbagliate e tutt’altro che liberiste, la crescita economica più bassa in Occidente da almeno tre decenni (dati crescita del Pil, Eurostat). Ma l’Italia per molti è il paese del bengodi previdenziale, in oltre il 50% delle regioni italiane ci sono più pensionati che lavoratori, senza parlare del passato, delle pensioni baby e di arrembanti quarantenni a giocare a tennis anziché lavorare a spese di lavoratori ed imprese. Ma che paese liberista che siamo caro Serra, e pensare che noi altri abbiamo le minori libertà d’impresa tra tutti i paesi OCSE (Classifica Index of Economic Freedom, Heritage Foundation).

I politici italiani hanno raddoppiato la spesa pubblica negli ultimi 20 anni sottraendo risorse all’economia e, per questo, bloccando la crescita economica (dati Agenzia per la coesione territoriale), ma non hanno affatto diminuito la povertà, infatti i governi italiani non sostengono, in modo adeguato, gli invalidi e gli inabili al lavoro, ovvero l’unica fascia di italiani che meriterebbe sostegno. Perché gli unici beneficiari di un reddito minimo di sopravvivenza garantito dallo stato debbono essere coloro che, per motivi oggettivi e verificabili, siano inabili al lavoro, questo farebbe un governo liberista, improntato al principio dello “stato minimo”.

Per il resto, cioè per diminuire la povertà non servono sussidi statali, ma serve lavoro e quindi politiche espansive verso chi può offrirlo, cioè le imprese. Riduzione strutturale della spesa pubblica improduttiva e clientelare della pressione e del cuneo fiscale sulle attività produttive. I governi, e finora anche questo, sono andati in un’altra direzione. Questo governo di destra “liberista” (ma quando mai), nonostante uno dei debiti pubblici più elevati al mondo, ha costretto gli italiani a subire altro debito, chiamato Pnrr, il più alto tra tutti i Stati membri della Ue, facendo credere loro che, con un totale di 71 miliardi a fondo perduto (ma al costo della conseguente, inevitabile, inflazione) e 152 miliardi a debito, si possano risolvere i problemi, una tantum, che 1.171 miliardi ogni anno di spesa pubblica non risolvono affatto (anzi, causano).

Per cui caro Serra dormi pure tranquillo, in Italia di liberismo economico non c’è nulla, infatti siamo in fondo a tutte le classifiche economiche occidentali. Qui da noi governano solo statalisti. Di destra, di sinistra, di centro e a 5 Stelle che, nell’intento di alimentare le proprie clientele in società partecipate, enti inutili e sistemare i propri amici e amici degli amici in centri di costo “pubblici” e apparati statali e parastatali totalmente autoreferenziali lasciano al palo proprio i disgraziati nei pronto soccorso, gli indigenti, gli invalidi e con loro lavoratori e imprese subissati di tasse e nell’inferno della burocrazia italiana.

Magari avessimo una decina d’anni di Thatcher e Reagan, ci sarebbero sicuramente meno poveri e più benessere per tutti, ma conseguenti meno prebende per apparati politici clientelari al servizio dei partiti e privilegi odiosi a beneficio dell’oligarchia statalista. Ma di questo i Serra non parlano, perché è sempre tutta colpa del liberismo (inesistente).

Andrea Bernaudo, 31 agosto 2024

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