Caro Sgarbi, sul matrimonio sbagli di grosso

Il sentimento, la fede, la meta comune: ecco perché rappresenta il vero amore

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sgarbi matrimonio

In un recente articolo Vittorio Sgarbi – che stimo profondamente sul piano delle idee politiche, specialmente per il suo coraggio nel difendere le libertà personali durante il periodo della pandemia – ha offerto una riflessione sul matrimonio, sostenendo l’idea che il vero amore sia possibile senza tale vincolo. Questa volta devo necessariamente offrire una versione differente, provando a rispondere con umiltà e rispetto punto per punto alle frasi espresse da Sgarbi non condivise da me.

Primo punto

Quando Sgarbi scrive: “Il matrimonio, che io guardo con molto sospetto, comincia ad esistere quando finisce l’amore” rilevo in questa dichiarazione una contraddizione. L’amore essendo energia infinita non può finire, pensiamo alla famosa citazione di Dante Alighieri: “l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Qui Dante racchiude il significato dell’intera opera, di Dio, dell’universo, del fatto che l’amore è il meccanismo del mondo e di tutta la vita. Un’illustrazione di Gustave Dorè mostra Dante e Beatrice contemplare l’Empireo, il luogo della presenza fisica di Dio. Questa immagine rappresenta l’allegoria del Sacramento matrimoniale, dove la coppia diviene unità. Dunque, il matrimonio Cattolico, insegna che il vero amore tra uomo e donna è possibile solo quando ogni persona abbandona le proprie idee affidando la vita a Cristo e conformandosi gradualmente al progetto Divino che aiuta nel caso specifico a lasciare “l’io per entrare nel noi”.

In tal senso Gesù Cristo disse in Matteo 19: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola”. Con queste parole il Vangelo insegna che il matrimonio non è un contratto tra due persone, ma una vera unione che passa attraverso la trasmutazione dei singoli protagonisti. Dunque, queste asserzioni non solo dimostrano che il matrimonio è la conferma dell’amore di coppia destinata a condividere tutto, ma mette in guardia anche dal considerare tale Sacramento come una sorta di patto tra esseri umani dove i beni materiali siano destinati a generare conflitti d’interesse. “Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in ricchezza e povertà e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”: recita così una delle formule del rito matrimoniale religioso cattolico.

In queste parole caro Vittorio trovo la sintesi del vero amore di coppia confermato con una promessa recitata da entrambi alla presenza di Dio. In queste espressioni troviamo due persone pronte ad amarsi in qualsiasi circostanza sottolineando la volontà di onorarsi tutti i giorni. Con tale visione del mondo, gli sposi sono consapevoli di non essere solo corpo, ma anche anima e spirito. Coloro che si propongono di usare la logica solo attraverso i sensi fisiologici, fissano la realtà temporanea destinata a finire, ma chi osserva la vita anche con anima e spirito, edifica una nuova coscienza verso l’eterno. “Attraverso il matrimonio, apprendiamo il vero significato del dare e del ricevere” disse Madre Teresa di Calcutta. Ma tutte queste belle promesse possono trovare compimento solo nella fede in Dio che dona all’uomo e la donna la forza di viaggiare insieme verso una meta comune. Per questo caro Vittorio, il matrimonio è conferma del vero amore tra uomo e donna.

Secondo punto

Secondo la mia modesta opinione, Sgarbi ha ragione nel dire che né la scuola e né la famiglia sono dei luoghi dove un giovane può apprendere l’educazione sessuale o sentimentale ma, come ho puntualizzato in un articolo per il blog Giornale della Cultura, il rispetto reciproco potrebbe essere una nuova materia di studio nelle scuole con la partecipazione di tutti i componenti familiari. È necessario creare uno spazio condiviso dove poter ragionare sulla civile convivenza per addestrarsi alla buona educazione. Non dovrebbe trattarsi di una disciplina obbligatoria, ma di una possibilità di approfondimento serio sulle relazioni umane.

Assecondo anche la tua idea riguardo all’arte e alla poesia come strumenti utili alla formazione di nuove capacità di pensiero, anzi, personalmente colgo l’occasione per suggerire il mio nuovo libro “Logos” dove il tema della spiritualità Cattolica è centrale e il nuovo disco di Valentina Grimaldi “L’Amore nel Silenzio” del quale sono l’autore del testo che narra la bellezza del matrimonio Cattolico e della procreazione. Ma questi, sono dei punti di partenza possibili per rigenerare una società lacerata nel profondo a vari livelli, economico, ecologico, religioso, culturale, artistico, relazionale, burocratico che puntualmente si combinano ancora in modo disarmonico tra loro.

Ultimo punto

“Il matrimonio, invece, è una forma di diffidenza. L’amore assoluto non presuppone un matrimonio. E di sicuro è meglio non sposarsi”. Qui Sgarbi dichiara apertamente ormai quella visione dell’antropocentrismo secondo cui tutto ciò che è nell’universo è stato creato per l’uomo e per i suoi bisogni, per cui l’uomo si viene a trovare al centro dell’universo e può considerarsi misura di tutte le cose. Su queste basi, necessariamente si giunge ad un matrimonio formale e non sostanziale, dove l’egoismo e l’interesse privato facilitano la realizzazione di un matrimonio contrattuale. Differente è l’idea Teocentrica, dove si pone Dio come principio della realtà e punto di riferimento per ogni manifestazione umana. Forse è giunto il momento di ragionare sulla necessità di passare da uno schema sociale competitivo che genera per sua natura conflitti, ad una visione del mondo basata sulla cooperazione e la solidarietà. Questa trasmutazione, a mio avviso, potrebbe edificare un mondo ideale dove la potenza spirituale trova spazio nei cuori delle persone e genera nel tempo un benessere anche economico per tutti e per ciascuno e di conseguenza apre la strada al miglioramento di tutti i settori della società e dell’esistenza umana.

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