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Casalino e il libro “abortito”, ecco com’è finita

L’unica certezza che questa pazza crisi politica ci ha dato è che è stata archiviata definitivamente l’esperienza del Conte bis con tutte le tragicità partorite dal binomio Pd-5 stelle. Ma il ricordo che ci porteremo dietro, oltre ad aver avuto il peggior governo nel peggior momento per il Paese, sarà quello degli “scrittori abortiti” che ne hanno fatto parte.

Sì, perché tutti ricorderanno la pessima figura incassata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, con il libro Perché guariremo ritirato dagli scaffali lo scorso ottobre, poco prima della sua pubblicazione, a causa dell’arrivo della seconda ondata. L’intoccabile ministro comunista si era cimentato nella scrittura durante l’estate quando il virus sembrava sotto controllo scrivendo nero (pardon rosso) su bianco i “successi” dei giallorossi nella gestione della prima ondata, ragionando pure sulle prospettive della sanità pubblica. Di lì a poco quella stessa sanità, è finita al collasso, di nuovo (come dimenticare le file con le bombole d’ossigeno fuori dagli ospedali campani). E quindi niente: libro congelato e pubblicazione rinviata a data da destinarsi.

Questa lezione però non è bastata. Alla lista delle “fatiche letterarie” contraddistinte dal pessimo tempismo si aggiunge pure quella del portavoce del premier dimissionario, Rocco Casalino, l’uomo chiave di Palazzo Chigi da quando Giuseppe Conte è entrato in carica nel giugno 2018. Sul sito Ibs ieri (poi prontamente rimosso) veniva riportato che il 23 febbraio prossimo avremo trovato in libreria Il Portavoce – la mia storia (edito Piemme), l’autobiografia scritta di pugno dal gieffino più famoso d’Italia. E la copertina ricorda quella della serie americana House of Cards, con il protagonista Frank Underwood, interpretato da Kevin Spacey, seduto in poltrona. In un’anticipazione si legge che il braccio destro di Conte racconta le “tante vite vissute, tante lezioni imparate, tanta fame di farcela a tutti i costi: per diventare il portavoce di Giuseppe Conte e uno degli uomini più decisivi di questi anni (…)”. E ancora: “Rocco è ambizioso ma è anche bravo, impara la comunicazione politica da Gianroberto Casaleggio, per poi cambiare quella del Movimento 5 Stelle, stando fianco a fianco con Di Maio e Di Battista, e cresce su, su, fino ad arrivare alla carica attuale.”

Ma anche questa volta, viene chiarito, che la data di uscita “è da definirsi”, come spiegato all’Ansa dal direttore generale della casa editrice, non a causa del Covid ma della crisi politica di questi giorni. Non c’è tempo per le presentazioni con bagno di folla e firma copie sotto i riflettori. Adesso le forze di Rocco devono essere tutte dedicate alle trame di palazzo per cercare di salvare il salvabile ed evitare di aggiungere un ultimo capitolo non previsto ma che ormai sembra destinato ad essere scritto, quel gran finale che forse renderebbe davvero leggibile l’intero pamphlet: “L’uscita del portavoce da Palazzo Chigi”.

Poi però oggi, nel giorno di Mario Draghi al Quirinale, arriva la svolta: la casa editrice annuncia che l’uscita del libro è prevista per il 16 febbraio.

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