Politiche green

Case green e caldaie a gas, raggiunto l’accordo in Ue: cosa prevede

La direttiva fissa paletti generali: centrata l’impresa di soddisfare destra e sinistra

case green europa © MiroNovak, vencavolrab e alexsl tramite Canva.com

Ieri è arrivata la fumata bianca a Bruxelles: le istituzioni europee hanno raggiunto l’intesa sulla riforma della direttiva case green. Il compromesso sulle prestazioni energetiche degli edifici ha soddisfatto pienamente destra e sinistra in Italia ed è arrivato dopo una lunga trattativa. Il testo traccia un percorso europeo per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, mentre sul punto più controverso è stata adottata l’intesa raggiunta in ottobre: invece dei requisiti di ristrutturazione Ue per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, il testo di compromesso prevedeva un approccio basato sulla media sull’intero patrimonio edilizio.

L’accordo in Ue sulle case green

La trattativa sulla direttiva case green ha riguardato principalmente gli obiettivi intermedi di risparmio di energia per l’intero patrimonio edilizio dei Paesi membri. Entrando nel dettaglio: gli Stati membri garantiranno che il patrimonio edilizio residenziale privato riduca il consumo medio di energia del 16 per cento nel 2030 e del 20-22 per cento nel 2035. Per gli edifici non residenziali, invece, la riduzione dovrà essere del 16 per cento entro il 2030 e del 26 per cento entro il 2033. Il 55 per cento della riduzione energetica dovrà essere raggiunto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. Ma soprattutto, e questo interessa l’Italia, gli obiettivi dovranno essere raggiunti tenendo come media di riferimento l’intero sistema Paese, che valuterà patrimonio edilizio, sistema di classificazione energetica e traiettoria nazionale di ristrutturazione.

Addio caldaie a gas, ma non subito

Dal 2030, però, tutti i nuovi palazzi residenziali dovranno essere costruiti ad emissione zero (dal 2028 per gli edifici pubblici). Tra le varie misure, salta il discusso obbligo di installare i pannelli solari su tutti gli edifici residenziali, mentre il vincolo è previsto per i nuovi palazzi residenziali, per gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza. E ancora, posticipata dal 2035 al 2040 la fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili (caldaie a gas) nelle abitazioni. Rimarranno gli incentivi per le caldaie ibride, mentre dal 2025 verranno eliminati quelli sulle caldaie autonome.

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Le reazioni politiche

Grande soddisfazione per il relatore del Parlamento europeo, Ciaran Cuffe. A suo avviso si tratta di un risultato straordinario: “Un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale”. La leghista Isabella Tovaglieri, relatrice ombra, ha esultato: “La casa degli italiani è salva dagli estremismi ideologici”. L’obiettivo più importante è stato raggiunto: evitare che la direttiva case green rappresentasse un salasso. Per la Commissaria Ue all’energia Kadri Simson le norme approvate rappresentano “una serie di misure concrete che migliorano la vita dei nostri cittadini, riducendo le bollette energetiche e stimolando l’economia”. L’accordo approvato ieri deve essere ovviamente ancora vagliato da Parlamento e Consiglio Ue.

Massimo Balsamo, 8 dicembre 2023