Politiche green

Case green, l’Ue approva la stangata. Caldaie, pannelli, costi: cosa prevede

Il Parlamento europeo vota a maggioranza la direttiva dopo anni di trattative. I partiti italiani di governo contrari

3 di 11 Quel è l'obiettivo della direttiva case green

La direttiva riguarderà tutte le case sul suolo europeo. Ed è una rivoluzione, nel bene e nel male. L’obiettivo, dice il Parlamento europeo, è quello di “ridurre le emissioni di gas serra“, limitare i consumi del settore edilizio e quindi correre a grandi passi verso la “neutralità climatica”. In termini di tempistiche, si spera di ridurre le emissioni entro il 2030 per raggiungere entro il 2050 il net-zero.

Per gli edifici residenziali già esistenti (casa vostra, per indenderci), i Paesi membri dovranno adottare misure che portino a ridurre l’uso dell’energia primaria media del 16% entro il 2030, del 20-22% entro il 2035. Praticamente, dopodomani.

Inoltre, gli Stati Ue dovranno ristrutturare il 16% degli edifici pubblici non residenziali che hanno le peggiori prestazioni entro il 2030, e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi nazionali di prestazione energetica da rispettare per tutto il settore dell’edilizia.

La direttiva lascia agli Stati membri una certa flessibilità” su come raggiungere questi obiettivi. Ma certo l’obbligo rimane, benché non in capo al singolo proprietario di casa: l’Italia sarà costretta a rientrare nei limiti imposti dalla direttiva, come e con quali investimenti spetterà al governo deciderlo. Unico vincolo: la maggior parte delle ristrutturazioni dovrà riguardare il 43% degli immobili con performance peggiori. In Italia, parliamo di circa 5 milioni di edifici.

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