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Caso Berlusconi: tutti zitti sulle colpe di Napolitano - Seconda parte

L’operazione, per ragioni che forse sapremo più avanti, fallì. E diciamo fortunatamente, perché la normalizzazione dell’Italia avrebbe finito per renderla schiava ancor più di quello che non fecero Letta,  Renzi e Gentiloni, alla Ue e alla Germania di Merkel.

Cosi come fallimentare è stata tutta l’opera del Napolitano 2010-2015, il vero fondatore di questa sgangherata Terza Repubblica: le forzature provocarono solo la distruzione del sistema, senza che egli ebbe la forza, la volontà o il coraggio di portare a termine l’opera. Quando lasciò in anticipo sul suo secondo mandato, nel gennaio 2015, l’Italia era rimasta a metà del guado, per stare al titolo di un suo libro degli anni Settanta. Solo che, anche per responsabilità di Napolitano, ora rischia di affondare, tra i poteri abnormi del Quirinale, il parlamento trasformato in bivacco, i partiti ridotti a consorterie delegittimate di qualsiasi autorità. Il giudizio degli storici sul primo (e si spera ultimo) presidente di provenienza comunista, non potrà che essere molto severo.

Marco Gervasoni, 2 luglio 2020

 

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