Il caso Cospito non lascia tregua alla politica. Solo ieri il ministro Carlo Nordio aveva assicurato che Donzelli e Delmastro non avevano violato alcun segreto, eppure oggi arriva la doccia gelata, anche se forse attesa. Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, è indagato dalla procura di Roma per la rivelazione di segreto d’ufficio.
Che la procura si fosse mossa era noto ormai da tempo, ma fino ad oggi senza ipotesi di reato né indagati. Adesso invece il mirino della procura punta sul braccio destro della Meloni piazzato dal premier al ministero di via Arenula. Il caso è ormai noto. Lo scorso 31 gennaio il capogruppo di Fdi, Giovanni Donzelli, durante un intervento alla Camera attacca il Partito Democratico andato in carcere a far visita all’anarchico e nel suo discorso riporta alcune conversazioni captate dalle forze dell’ordine all’interno del carcere di Bancali dove era recluso Cospito al 41bis. Ne seguono polemiche di ogni tipo cui il ministro ha cercato di porre rimedio con due interventi in aula per difendere il suo sottosegretario e il capogruppo di Fratelli d’Italia. Se per il ministero non ci fu alcuna rivelazione di alcun segreto, visto che i documenti erano sì “sensibili” ma non classificati, per i pm ci sono gli estremi per aprire le indagini.
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Va detto che la mossa della procura prende spunto da un esposto presentato da Angelo Bonelli, portavoce del gruppo Verdi-Sinistra Italiana, e che dunque così come è stato aperto il fascicolo così potrebbe presto venire chiuso. Bisognerà ovviamente attendere la chiusura delle indagini. Domani il diretto interessato verrà sentito in procura. Resta da capire cosa farà adesso Delmastro: da sinistra arrivano reiterate le richieste di dimissioni. A chiederle lo stesso Bonelli e Floridia del M5S.
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