Una frase del giornalista Andrea Giambruno ha scatenato una polemica che imperversa in questi giorni. Ecco cosa ha detto: «Certo che, se tu vai a ballare, hai tutto il diritto di ubriacarti. Però, se eviti di ubriacarti o perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche e poi rischi che il lupo lo trovi».
Prima affermazione: ognuno ha il diritto di esprimere la propria idea su un argomento. Io penso sempre ai nostri giovani e a quanto possono restare confusi dalle nostre polemiche, spesso scatenate dal solo desiderio di volerle scatenare.
Seconda affermazione: conosco personalmente il giornalista Andrea Giambruno e lo ritengo una persona perbene, un uomo gentile che ha un’alta considerazione delle donne. Ricordo che, dopo una diretta de il Diario del giorno, invitò le colleghe della regia e la sottoscritta ad un aperitivo. Mi colpì positivamente il suo fare affabile ma profondamente rispettoso verso le colleghe, un comportamento che, a mia memoria, non ho incontrato così spesso in quegli ambienti.
Terza affermazione: la frase oggetto di polemiche va collocata nel contesto di tutta la trasmissione, durante la quale non sono mancate, da parte del giornalista, parole forti di netta condanna nei confronti degli stupratori. Trovo, dunque, ingenerose le accuse rivolte al dott. Giambruno di aver colpevolizzato la vittima o, peggio, di essere un maschilista. Ho letto quelle parole come la reale preoccupazione di un padre che più volte mi ha manifestato il dispiacere di stare poco con la figlia per motivi di lavoro.
A monte di tutto, però, dobbiamo ritrovare il coraggio di adulti che sanno dire di no e che invitano i giovani a non ubriacarsi, a non fare utilizzo di sostanze stupefacenti che fanno perdere il controllo di se stessi, rimanendo in balia degli altri. Io stessa che viaggio tanto per lavoro vorrei essere libera di prendere un treno alle 22 e tornare a casa all’una senza timore che mi accada qualcosa. Ma il realismo mi porta a fare i conti con il fatto che non vivo in un’isola deserta e quasi certamente a quell’ora in un vagone semi vuoto incontrerò un male intenzionato che potrebbe farmi del male. E allora, da persona adulta, scattano le leve della prudenza e di una libertà che, obtorto collo, devo limitare per non incorrere in una violenza. Non sono libera? Forse no. Ma la libertà presuppone responsabilità, oltre a un sano realismo.
In questo senso ho letto le parole del giornalista e chiedo agli adulti di condannare i carnefici, dare solidarietà alle vittime ma anche essere adulti scomodi che escono dal politicamente corretto o dalle frasi ad effetto e si riconoscono genitori capaci di dare dei buoni consigli ai figli.
Carissimi ragazzi e carissime ragazze, il controllo di Voi stessi è il bene più grande da custodire e tutelare, perché manifesta la dignità della persona e questa dignità non va cancellata con il mancato dominio di sé.
Suor Anna Monia Alfieri, 5 settembre 2023