di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
Qualche giorno fa, in prima pagina sui giornali israeliani, c’era questa notizia: “Oggi Israele ha avuto 11mila contagi, il massimo da quando è iniziata la pandemia”.
In termini di contagi (tamponi positivi e poi malati), il vaccino Pfizer e Moderna in Israele sembra avere avuto effetto per 4 mesi (da aprile a luglio), poi però ha scatenato più contagi di prima. Il record precedente era stato sui 10mila contagi a gennaio e l’anno scorso il 30 agosto erano 2.500 , ora sono 11.000.
Con la vaccinazione in Israele ora hanno anche il record assoluto di contagi e dato che sono stati il paese guida, che per prima ha vaccinato a partire da Natale, non si capisce come si possa sostenere – come fanno alcuni sostenitori del green pass – che questi vaccini Pfizer e Moderna (quelli usati in Israele) servano per evitare il contagio. E non si tratta solo di contagio, perché ieri Israele aveva più morti Covid (53) dell’Italia, che ha una popolazione sei volte maggiore. Anche gli ospedalizzati se si vuole controllare ora in Israele sono al record assoluto.
Pronti alla terza dose
Come si sa, la reazione delle autorità israeliane è stata di lanciare a metà agosto un’altra campagna di vaccinazione con una terza dose o “booster” e però non esistono studi di alcun genere su come possa funzionare perché i campioni di persone degli studi clinici di Pfizer e Moderna non sono stati tenuti sotto osservazione dal 2020 ad oggi. Insomma, stanno rischiando.
In Italia si moltiplicano le dichiarazioni di politici ed esperti vari sul far vaccinare tutti con le buone o con le cattive, ma non sentiamo commenti sull’esplosione dei contagi in Israele successivo alla vaccinazione. Chiunque osservi i dati nota che il calo dei contagi è durato al massimo quattro mesi, ma la cosa clamorosa è con il 70% circa della popolazione vaccinata ci sono ora 5 volte di contagiati in più della stagione scorsa. Dire che “la Delta è 10 o 15 volte più contagiosa” non spiega perché con l’aumento della popolazione vaccinata il contagio aumenti dopo 9 mesi.
Cosa succederà in Italia?
Se usiamo la proporzione della popolazione (Israele 9,7 milioni e Italia 60 milioni) vorrebbe dire che dopo circa otto mesi dall’inizio della vaccinazione puoi avere qui in Italia 70mila contagi al giorno, il livello di casi positivi con cui si faceva lockdown totale questo inverno. Noi siamo partiti a vaccinare in massa circa due mesi dopo Israele, quindi vorrebbe dire per ottobre. Speriamo ovviamente di sbagliarci ma non si può escludere questa prospettiva. A quel punto ci saranno – volendo – le condizioni per l’obbligo vaccinale per tutti e per la terza dose a chi ha già fatto le altre due.
In Israele il governo sta valutando di dare il green pass solo a chi la faccia, perché appunto è evidente che chi ha avuto due dosi si contagia e contagia gli altri. Quindi seguendo il modello di Israele si torna a vaccinare in massa quelli che hanno avuto la prima e seconda dose in primavera e poi si deve distinguere il pass tra chi fa anche la terza e chi solo la seconda.