Quarto. La denuncia del fatto risale al 14 agosto scorso. Perché la notizia è uscita soltanto un mese e mezzo dopo, in concomitanza delle elezioni amministrative? La stessa procuratrice che sta indagando ha espresso sorpresa “per tutto questo clamore. Nulla è stato detto da noi e dai Carabinieri. Per noi è un fatto antico”. Insomma, Salvini non ha torto quando parla di attacco gratuito al suo partito.
Quinto. Per i giornali giustizialisti, il principio di presunzione di innocenza non esiste. Secondo l’art. 27 Cost., l’imputato non è considerato colpevole fino a condanna definitiva. Eppure, sul caso Morisi, sembra si sia invertito il paradigma: criminalizzazioni, delegittimazioni politiche e mostrificazioni gratuite senza neanche la presenza di una condanna in primo grado.
Diciamocelo: il caso Morisi ha generato un notevole imbarazzo nelle sedi del Carroccio. Ma il comportamento moralista, giustizialista e contraddittorio della stampa mainstream non è da meno.