Politica

Caso Toti, clamoroso: spunta il commissario che lo scagiona

Devo dire che l’interrogatorio di Toti, che finisce sui giornali di oggi, dice esattamente quello che noi sapevamo, ovvero che il governatore non aveva nessun potere sull’assegnazione del terminal Rinfuse a Spinelli, cosa che invece dipendeva dai commissari.

Per quanto riguarda i finanziamenti ricevuti dall’imprenditore, invece, Toti precisa che questi erano regolari dazioni che andavano avanti dal 2015. Quindi: quale sarebbe il grande problema? Come facciano a sostenere che i finanziamenti di Spinelli corrispondono a corruzione lo sanno solo loro. Queste cose così banali, peraltro, si capivano già dalle prime pagine dell’ordinanza. E ovviamente Toti le ha ribadite ai magistrati.

Su questo però c’è un’intervista clamorosa di uno dei commissari che dice: “Nessuno di noi pensava di non dare la concessione a Spinelli. Tutti la volevano dare a lui, anche noi che siamo stati intercettati e veniamo usati come possibili elementi che hanno subito una pressione”. Il commissario Corozzi addirittura afferma: “Io non ho avuto nessuna pressione, nessuna pressione”. Avete capito? Toti è agli arresti domiciliari perché avrebbe fatto pressioni per cambiare la destinazione di questa concessione che Corozzi sostiene essere “sempre stata destinata a Spinelli”. Oltre ad affermare di non aver avuto nessuna pressione, aggiunge che quello che voleva Toti era che non litigassero i due grandi operatori del porto che si chiamano Aponte e Spinelli. Peraltro, Spinelli all’inizio voleva una concessione da 50 anni ed ha ricevuto solamente 30 anni con delle clausole molto dure.

Tutto questo, in cosa si traduce nelle pagine di Repubblica? Ve lo dico subito: “I 34 non so non ricordo detti da Totti ai magistrati”, come per dire che avrebbe fatto scena muta. Toti è stato interrogato 8 ore e ha risposto a tutto: ma come caz** si fa a scrivere cose del genere?

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 25 maggio 2024