C’è una sola parola per descrivere quello che sta accadendo a “Più Libri Più Liberi” di Roma: ipocrisia. La direzione decide di invitare il filosofo Leonardo Caffo, imputato in un processo per maltrattamenti, e dopo le polemiche si difende appellandosi al garantismo. Alla fine, nonostante il passo indietro, continuano ad arrivare una serie di forfait, compreso quello di Zerocalcare. Ed è qui che si vede tutta l’ipocrisia.
1. Anzitutto per l’iniziale invito a Caffo, non conosciamo il filosofo ma diciamoci la verità: se non appartenesse a un certo circoletto editoriale e culturale (che alcuni definiscono amichettismo) non sarebbe stato invitato. Difficilmente uno scrittore o un filosofo conservatore imputato per maltrattamenti alla sua ex compagna avrebbe avuto spazio in una fiera del libro.
2. In secondo luogo l’appellarsi al garantismo (principio che viene usato solo quando fa comodo) aveva un senso ed era comprensibile poiché Caffo non è stato condannato e, fino a prova contraria, potrebbe essere innocente e assolto nel processo ma il passo indietro su questa posizione dopo i commenti sui social network e degli autori è inaccettabile, se si crede nel garantismo si difende un principio a prescindere dalle pressioni e non si fa un passo indietro per convenienza.
3. In terzo luogo stiamo assistendo al ritorcersi contro delle battaglie di un certo femminismo ideologico (e incapace di essere dialogante) che ora subisce chi lo ha portato avanti per anni. Da qualsiasi lato si guardi questa vicenda è un grande pasticcio, più libri ma meno liberi.
Noi ci saremo con i nostri libri di Giubilei Regnani Editore (Stand D05) e organizzeremo varie presentazioni in difesa della libertà e contro il politicamente corretto.
Francesco Giubilei, 28 novembre 2024
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