C’è il coprifuoco, fuga dal Foro italico

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Benvenuti nella “nuova normalità”. Ieri, a Roma, erano tutti felici. Tornava l’appuntamento consueto con gli Internazionali di tennis, ma soprattutto, tornava il pubblico nell’arena, dopo lunghissimi mesi di stadi deserti e silenzi surreali sugli spalti. Ma a rovinare la serata, ci ha pensato l’oscenità del coprifuoco, che sul Tempo di oggi, persino un illustre scienziato come Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, conferma non avere alcuna base scientifica (“gli italiani devono tornare a vivere”, ha detto il luminare).

Ebbene: il match tra Lorenzo Sonego e Dominic Thien, poi vinto dal torinese, è cominciato con il pubblico ed è finito senza. Già, perché la sfida si è protratta per oltre tre ore e, nel frattempo, la lancetta dell’orologio si è avvicinata alle fatidiche 22. Roba che nemmeno Cenerentola. Così, a un certo punto, lo speaker ha dovuto chiedere ai tifosi di abbandonare lo stadio. Un’assurdità, una follia: siamo ancora prigionieri di una regola ingiusta, vessatoria e inutile, soltanto perché un pezzo di maggioranza e, in particolare, il ministro Roberto Speranza, devono piantare una bandierina per non darla vinta al centrodestra sulle riaperture.

Ma allora, sorgono alcune domande. Si va, infatti, verso una decisione a suo modo ancor più folle della regola: prolungare alle 23 la libera uscita. E siamo già a metà maggio. Quante altre settimane serviranno per abolire quest’assurdità del coprifuoco? Nel frattempo, quanti turisti perderà l’Italia? E’ abbastanza evidente che ben pochi, nell’incertezza sulle restrizioni che vigeranno di qui all’estate, venendo dall’estero, prenoterebbero le loro vacanze da noi. Soprattutto per chi viene da fuori Europa, per un americano stravaccinato, è molto meglio scegliere mete più “liberali”, come la Spagna o la Grecia. Ma intanto, rischiamo di perdere anche turismo e consumi interni, perché la bella stagione è alle porte, i weekend spendibili per qualche gita sono già diversi, ma negli alberghi continuano a scarseggiare gli ospiti e anche i ristoranti devono fare i conti con questi orari penalizzanti per le cene. Insomma, quanto ci costano le battagliucce politiche di Speranza e soci? Fin quando saremo costretti a vivere esperienze da distopia orwelliana come quella di ieri agli Internazionali di tennis di Roma?

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