Biblioteca liberale

C’è sempre da imparare (Giorgio Dobrilla)

C'è sempre da imparare (Giorgio Dobrilla)

C'è sempre da imparare

Autore: Giorgio Dobrilla
Anno di pubblicazione: 2022

Continuo con le segnalazioni un po’ fuori dai nostri schemi: quella di oggi riguarda l’ultimo libro di Giorgio Dobrilla, emerito primario di gastroenterologia in quel di Bolzano e professore all’università di Parma. Si tratta di C’è sempre da imparare, pubblicato da “C’era una volta” nella collana “Scientia et Litterae” del semiologo romano Marco Cappadonia Lorenzi.

L’introduzione di Piero Angela, molto puntuale, invoglia subito alla lettura del libro e ne anticipa i punti più salienti. La divertente postfazione di Piero Bianucci, storico e apprezzato giornalista scientifico della “Stampa”, offre un’ulteriore garanzia dei pregi dell’opera. Uno dei quali è stimolare, soprattutto i giovani lettori, a imparare dagli altri leggendo per evitare di commettere o, peggio, ricommettere errori, vecchi o inediti che siano. Diceva Stephen Hawking, il grande fisico di Oxford colpito ad appena 21 anni da una forma di Sla e scomparso 76enne tre anni fa: «Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione di sapere». E C’è sempre da imparare di Dobrilla aiuta, appunto, a non farsi abbagliare da questa illusione.

In esso l’autore cerca di analizzare con linguaggio non sofisticato, raro in saggistica, con immediatezza e lucido buon senso, le più varie tematiche esistenziali. Tra queste, amore e sentimenti, cultura e ignoranza, filosofia e società, medicina, salute e morte, scienza e pseudoscienza, politica e leggi, ricchezza e povertà, religione e preconcetti. Nel leggere il volume, che di fatto è un originale minisaggio, non si coglie, se non ci si fa caso, che gli autori delle frasi commentate sono personaggi, sia uomini che donne, di estrazione molto eterogenea e vissuti in epoche anche molto lontane, da secoli avanti Cristo a secoli dopo. La circostanza spinge l’autore a sospettare – e lo dichiara apertamente nella epicrisi alla fine del volume – che se prescindiamo da questioni tecniche e da vertiginosi progressi scientifici, l’Homo sapiens in migliaia di anni non è poi cambiato molto nel suo modo di sentire, di comportarsi e di affrontare la vita.

Certe riflessioni di autori antichi risultano in effetti così attuali che potrebbero benissimo essere scritte nei quotidiani dei nostri giorni. Altro pregio del libro: aforismi e massime sono graficamente distinti uno dall’altro, ciascuno su una doppia pagina, e commentati singolarmente, circostanza che consente al lettore di vagare a piacimento nel libro, senza che ciò debba farlo sentire in colpa per una lettura presunta disordinata ma che tale non è. Ciascuno dei quasi 200 aforismi commentati ne offre uno: tenete il libro sul vostro comodino e leggetene uno a sera. Anche se non so se l’autore, che è navigato medico, concordi, posso assicurare: fa bene alla salute.

Nicola Porro, Il Giornale 20 marzo 2022