La folle proposta proviene dal generale Muhoozi Kainerugaba, il comandante delle forze armate di terra dell’Uganda. Nel suo post, in cui allegava una foto di Giorgia Meloni, il generale si chiedeva: “Quanto mucche può valere il prossimo primo ministro italiano?” per poi rispondersi subito dopo “almeno 100 mucche della razza Ankole”.
“Se non accettate invaderemo l’Italia” – Il generale Muhoozi Kainerugaba ha proseguito divertito nei suoi tweet, tant’è che a un certo punto ha anche socializzato le foto di un suo incontro con l’ambasciatore italiano Massimiliano Mazzanti descrivendolo come il tavolo di trattativa per la sposa Giorgia Meloni. Salvo poi esagerare dato che è addirittura comparso un tweet in cui scherzosamente affermava che “se lei (Giorgia Meloni) non accetterà l’omaggio, ci toccherà invadere l’Italia per lavare l’affronto”. Qualcuno deve però avergli fatto notare che il messaggio avrebbe potuto creare qualche frizione diplomatica e così il generale ha deciso di cancellarlo. Ma l’offerta delle 100 mucche, quella no, è ancora valida. Ma chi è questo generale?
Si tratta del figlio unico dell’attuale autoproclamato presidente Yoweri Musuveni. Al potere dal 1986 quando il suo esercito occupò la capitale Kampala, Musuveni ha da tempo annunciato che tra pochi anni lascerà il potere al proprio erede. Il generale con sarcasmo scrive che, offrire questo tipo di mucca, significa fare un regalo importante, in quanto la razza Ankole delle “grandi corna” è da sempre considerata una pregiata razza bovina dell’Africa centrale. Continua poi con altre parole beffarde, aggiungendo: “Per i miei amici italiani, le mucche Ankole sono le più belle della terra. So che gli europei danno alle ragazze che amano i fiori? Non l’ho mai capito. Nella nostra cultura dai a una ragazza come una mucca”.
Comprendo perfettamente che il generale non riesca a capire come l’uomo europeo possa omaggiare la propria donna con un fiore, ma sono qui pronto ad informarlo sulle motivazioni del gesto. Come lei sceglie le “vacche”, noi scegliamo i “fiori”. I significati simbolici sono nettamente diversi. Inutile fare i “finti tonti” ignorando la chiara allusione sessuale e materialista, per non dire “sessista” di tale associazione tra bovina e donna, tra l’altro stucchevole e di cattivo gusto. Inoltre è chiaro e netto il “bullismo” sottinteso in certe affermazioni che alla fine risultano un maldestro tentativo di fare ironia. In ogni caso, vorrei ricordare che da un punto di vista del “mito”, l’uomo italiano ed occidentale è stato sempre associato a grandi capacità seduttive, proprio per la sua classe, la sua eleganza e la capacità di rispetto verso le donne, in particolar modo quando ricoprono una carica Istituzionale.
L’uomo occidentale ha una sua tradizione inerente all’omaggio dei fiori verso la propria donna. Il fidanzamento ufficiale è una tradizione che ha un suo galateo. Seppur entrata un po’ in disuso (nella sua accezione più tradizionale), rappresenta sempre un momento molto importante nella vita di una coppia. Una tradizione storica che dunque prevede tutta una serie di comportamenti e di gesti che molti considerano futili o datati ma che hanno una loro logica e un motivo, tra questi troviamo il dono dei fiori, generalmente bianchi e donati insieme all’anello durante la cerimonia. il fiore bianco rappresenta il dono della “luce” alla donna che non sarà più sola, ma custodita dall’uomo. Il segno dell’illuminazione rende sempre più consapevole non solo la donna, ma anche l’uomo che da quel momento non saranno due persone divise, ma “uno”, cioè una singola persona connessa alla luce, dove gli istinti più animali connessi agli impulsi incontrollati, saranno ben direzionati verso la procreazione ed una visione di alto profilo della realtà e della società in cui si vive.
Credo che questo sia sufficiente al generale per capire la differenza di doni tra “vacche e fiori”. Ma resto a disposizione per un nuovo aggiornamento. Mi scusi generale se non riesco ad accodarmi alle risate del volgo, ma la donna per mia cultura deve essere protetta, rispettata ed amata al pari di altri uomini. Inoltre, mi aspetto da coloro che detengono il potere una certa forma, accompagnata dalla sostanza nel dare riposta ai popoli del mondo costretti a subire guerre, pandemie e forse a breve anche la fame a motivo della catastrofe economica alle porte. Questo non è il modo corretto di fare politica. Mai come oggi è necessario partire da una rigenerazione culturale dei popoli.
Carlo Toto, 3 ottobre 2022