E se al Quirinale finisse uno 007, una spia, un James Bond femminile? L’idea appariva peregrina qualche giorni fa, anche se il nome di Elisabetta Belloni ha sempre fatto capolono sui giornali. Ma adesso sta diventando qualcosa di più. Salvini e Meloni l’hanno messa sul tavolo, anche se non si capisce bene se come bluff, se per bruciarla o se perché davvero credono che possa essere la “figura di alto profilo” in grado di scaldare i cuori della maggioranza dei 1.009 grandi elettori.
La novità emerge sulle agenzie a spizzica e bocconi. Pare che il leader della Lega abbia presentato il curriculum della capo del Dis alla collega Meloni durante la riunione mattutina con tutti i leader del centrodestra. Fratelli d’Italia la considera una scelta apprezzata, i centristi invece preferirebbero puntare su Pier Ferdinando Casini. Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni “sono figure che non hanno una targa politica riconoscibile – ha detto il capogruppo di Fdi al Senato, Luca Ciriani – Hanno un profilo istituzionale alto”.
La numero uno del Dipartimento Informazioni e Sicurezza è apprezzata in larga parte degli schieramenti in campo, va detto. Dato per scontato il via libera di Lega e FdI, certo il Pd non potrebbe opporre un veto totale. Lo stesso dicasi per il M5S: Di Maio chiede di non “bruciare” questo nome e la apprezza (è stata sua collaboratrice alla Farnesina) e si dice sia vicina anche a Giuseppe Conte. Inoltre è una donna, e la cosa potrebbe aiutarla al fotofinish. Il problema è che la sua “popolarità” potrebbe non essere abbastanza una volta portata alla conta dei voti. I grandi elettori sono tanti, i franchi tiratori pure. E il fatto che i leader ci mettano tanto per trovare un accordo allarga la possibilità che parlamentari e delegati regionali facciano un po’ di testa loro.
Matteo Renzi lo sa. E infatti fa sapere che “trova scandaloso” che il centrodestra abbia messo un altro, l’ennesimo, profilo in campo. “Ma vi sembra normale che ogni giorno si faccia un nome nuovo? Ormai senti nomi tirati lì senza nessuna discussione politica”, dice il segretario di Italia Viva. Salvini gli risponde, chiedendogli dia fare una proposta. Ma la verità è che di candidature forti e certe, per il momento, non ce ne sono.
Senza contare che l’ipotesi Belloni si scontra anche con un altro ragionamento. L’opportunità di traslocare il capo dei servizi segreti al Colle. Già qualche remora era stata presentata su Draghi premier da portare al Quirinale, figuratevi se a diventare la prima carica dello Stato fosse il capo delle spie nostrane. Complicato. Forza Italia ha qualche remora. Italia Viva anche. “Un profilo esemplare, quello di Elisabetta Belloni, peccato che ricopra la funzione di capo dei servizi segreti- dice Riccardo Nencini, navigato senatore socialista – Mi hanno chiesto se la ritenessi una buona candidata al Quirinale. Ho risposto che non viviamo in una democrazia dimezzata o in uno stato autoritario. Il capo dei servizi segreti, chiunque sia, non può assurgere a ruoli istituzionali per inadeguatezza della funzione e potenziale potere di condizionamento, tantomeno può concorrere ai vertici dello Stato. Un’Italia che percorresse strade sudamericane o emulasse la Russia di Putin tradirebbe la sua storia repubblicana è lo spirito della costituzione”. Più chiaro di così…