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C’era una volta la scatoletta di tonno - Seconda parte

Dunque, era già scritto nelle stelle che prima o poi ci sarebbe stato un incontro tra la sinistra e i grillini. Non era in discussione l’incontro, ma solo il modo. Hanno scelto il peggiore. Tuttavia, non si governa né con il rancore, né con il giustizialismo. I due anni dei governi Conte 1 e Conte 2 stanno lì a dimostrarlo, se ce ne fosse bisogno. Portare il risentimento al governo equivale a essere populisti senza governo, ammesso e non concesso che sia possibile essere populisti di governo (forse, qualche rarissima eccezione è esistita).

Lo stesso trasformismo dell’avvocato del popolo, che prima è il capo del governo con Matteo Salvini al Viminale e poi è capo del governo con Salvini sotto processo, è solo indice della spregiudicatezza personale del professor Conte, mentre la vera qualità politica di tutta la storia sta nell’infantilismo istituzionale del Pd e in un suo realismo politico tarato sull’occupazione governativa piuttosto che sulla “ragion di Stato”. Cosa resta della rivoluzione del M5s? La scatoletta di tonno. Un feroce sentimento anti-parlamentare ed extra-parlamentare che è storicamente la radice del peggio degli Italiani.

Giancristiano Desiderio, 3 settembre 2020

 

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