Commenti all'articolo C’era una volta la scatoletta di tonno

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Gianfilippo
Gianfilippo
15 Febbraio 2021, 17:44 17:44

E mannaggia , abbiamo perso la scatola, pero’ son rimasti i tonni. ahahahahahah E chez tonni, tonii lessi e stracotti.
Ahahahahahah

Joseph Cavallari
Joseph Cavallari
10 Settembre 2020, 2:49 2:49

Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera a tutti voi!

Questo articolo inconfutabile del nostro Giancristiano Desiderio potrebbe essere la base di partenza per una seconda inchiesta di Maestro Nicola e della grande redazione di”Quarta Repubblica” per continuare l’inchiesta sulla metamorfosi del M5S.

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Ci troverete tutte le “zuppe”, gli articoli e i contenuti video più interessanti e molto altro.

El Al
El Al
5 Settembre 2020, 19:47 19:47

Tante promesse per accontentare i gonzi che lo hanno votato nell’illusione di un cambiamento epocale.E poi il tradimento.10%?Troppo.Con tutte le malefatte che hanno combinato al max andranno non oltre il 4%

marko
marko
4 Settembre 2020, 12:41 12:41

La storia del M5S ricalca perfettamente la trama della “fattoria degli animali” di Orwell.
I “comandamenti” vergati sul muro della stalla:
Tutti gli animali sono uguali
Nessun animale dormirà in un letto
Nessun animale berrà alcolici
Nessun animale ucciderà un altro animale
E poi nottetempo modificati da una “manina”
Tutti gli animali sono uguali – ma alcuni sono più uguali di altri
Nessun animale dormirà in un letto – con lenzuola
Nessun animale berrà alcolici – in eccesso
Nessun animale ucciderà un altro animale – senza motivo.

Restituzione parziale di quanto percepito – salvo spese impreviste
Massimo due mandati – escluso il mandato zero
Mai alleanze di governo – tranne quando necessario
Mai col partito di Bibbiano – ma mai dire mai
Nessun atto secretato tutto in streaming – scusate non va la webcam
Nessun ponte sullo stretto – però se c’è una ciclabile…

E si potrebbe continuare all’infinito. Pagate le royalties a Orwell

Flavio Pantarotto
Flavio Pantarotto
4 Settembre 2020, 9:56 9:56

Il tramonto del centro-sinistra, fatto di dilettanti allo sbaraglio e sostenuto da vecchi liberal-chic del mondo culturale e della stampa, era, a mio parere, l’obiettivo massimo di Giuseppe Conte. Anche ieri c’era in TV “l’economista” Cazzola che sputava fiele, una volta mi innervosiva, ora mi fa solo un po’ pena. Non citiamo Lerner, o altri “mostri sacri” di 90ennale militanza… Hanno capito che la loro epoca è finita, il silenzio di certi giornali sulle idiozie che da questo esecutivo vengono quotidianamente annunciate o promesse non è più complicità, ma buon gusto. Il 10% spostatosi da Salvini a Meloni testimonia che gli Italiani sognano ancora l’uomo forte, ma che conosca i numeri, il panorama e proponga soluzioni nuove, siamo stufi di denunce infruttuose. Le poche teste pensanti in questo governo verranno probabilmente rimosse dopo le regionali perché non hanno capito che tutto il sistema sindacal-sovietico di raccomandati, imboscati o comunque personaggi ricattabili vuole che nulla cambi, perciò rema contro, a tutta forza; quindi risultati zero. Ma stavolta, anche grazie a giornali come questo, la coscienza popolare è un po’ più sveglia. E’ un grande progetto, lasciarli fare, così si schianteranno da soli, e poi si potrà ripartire. Conte e Grillo sono i nostri kamikaze, adesso li copriamo d’insulti ma forse tra qualche anno…

Alex
Alex
4 Settembre 2020, 7:58 7:58

La triste parabola del movimento 5 stelle raccontata malamente (e con malcelato disprezzo) da Desiderio ricorda moltissimo altre tristi parabole discendenti: Forza Italia, prima di tutto, da partito degli italiani dopo decenni di promesse mancate ridotto al lumicino del niente per cento, visibile soltanto per la immensa, ingombrante scenografia ormai cadente del suo inventore.
Renzi: precipitato dal bulgaro 40% al margine superfluo della sua sconfinata inguaribile mania di protagonismo.
La lega, infine, che ha perso più di 10 punti dei consensi in appena un anno per le incaute goffaggini del suo condottiero.
Insomma, uno spettro si aggira per l’Italia: è la fluidità del suo elettorato, un po’ infantile, un po’ paravento.

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