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Cercasi liberale che difenda la Costituzione - Seconda parte

Coloro che sostengono – si tratta di politici, giornalisti, medici, intellettuali vari – politiche in cui la posizione statale prevale nettamente sugli individui non ritengono nemmeno, e forse non se ne rendono conto o lo evitano di proposito, di chiarire che c’è un conflitto insanabile tra Stato e cittadini in cui a volte lo Stato prevale; e, invece, ammantano quella posizione, che è di semplice utilità, come se fosse l’amore universale e il bene dell’umanità. È forse questo l’aspetto più ridicolo e insieme più ferrigno di tutta la storia della risposta italiana all’epidemia da Covid. Si usa (malissimo) una classica posizione utilitaristica facendola passare per altruismo danneggiando in un solo colpo sia la morale sia la politica che ha il suo più alto ruolo proprio nella limitazione della forza statale utilitaristica che lasciata a sé stessa schiaccia l’umano.

Qual è il prezzo altissimo di questa scellerataggine? Vi è un costo economico, un costo umano, un costo culturale. L’ultimo, che potrebbe sembrare quello meno rilevante, è il più salato. Le istituzioni italiane – e i partiti di sinistra – sempre pronte a gridare al lupo, al lupo fascista per ogni stupidaggine, non esitano a imboccare la strada autoritaria quando si presenta un pericolo vero e poco governabile. Come se il verme totalitario fosse sempre dentro la bacata mela democratica. Questo è il tempo che viviamo guardato in faccia senza illusioni.

Giancristiano Desiderio, 9 settembre 2021

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