Guerra in Medio Oriente

“Cessate il fuoco”. Le famiglie degli ostaggi e l’altra faccia della guerra

In Israele il sit-in di protesta di chi ha i propri cari rinchiusi nei tunnel di Hamas. Chiedono a Netanyahu di dare la priorità ai rapiti

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L’altro volto della guerra: quello degli ostaggi israeliani e delle loro famiglie. A Tel Aviv da vari giorni è in corso un sit in dei famigliari delle persone rapite da Hamas il 7 ottobre che ad oggi sono ancora 242: giovani, anziani e purtroppo anche tanti bambini.

Si tratta di nomi e cognomi. Giovani rapiti al rave party, famiglie portate via dai loro letti nei kibbutz, persone innocenti che ora si trovano rinchiusi nei sotterranei di Gaza mentre l’esercito israeliano ha circondato la città palestinese.

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