Il voto su Ursula von der Leyen spacca l’Italia, spacca l’Europa e spacca anche il centrodestra. Inclusi i giornalisti che si riconoscono in questa area culturale. Lo ha dimostrato il dibattito andato in scena alla Ripartenza. Sul palco del Teatro Petruzzelli di Bari, infatti, Mario Giordano, Nicola Porro, Alessandro Sallusti e Giuseppe Cruciani non sono riusciti a trovare una posizione unanime sulla possibilità che Giorgia Meloni voti la maggioranza Ursula al Parlamento Europeo.
Lo scontro tra il direttore del Giornale e il conduttore di Fuori dal Coro ne è stata la prova provata. Mario Giordano è netto: “I cittadini hanno dato un segnale chiaro di cambiamento e si ritrovano con la maggioranza Popolari, Socialisti e Verdi con Ursula von der Leyen: il peggio del peggio di questa maialissima Europa di questi anni. E cosa caz*** speri di cambiare? Questa Ue è la cosa più vicina che c’è all’Unione Sovietica e prima o poi crollerà”. Addirittura, per Giordano per i cittadini votare è ormai diventato “inutile” perché l’Ue ha messo “in crisi” il sistema democratico.
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Diversa la posizione di Alessandro Sallusti che, per quanto critico verso l’Europa, ritiene necessario che Giorgia Meloni stia al gioco. “Il premier secondo me deve fare di tutto per stare nel patto di sindacato – ha spiegato – Altrimenti sei un socio di minoranza che non conta un cazzo. È bello essere coerenti. Ma la politica il più delle volte non è ottenere la soluzione migliore, ma la meno peggio”. E quindi “deve stare in partita”. Come diceva spesso Berlusconi, che di salti mortali ne ha fatti tanti, l’importante “è stare in campo” perché se stai in tribuna “non conti un caz**”.
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