Cronaca

Che cul*: il Sangiuliano gate salva Giudice e Trocchia

Il caso del ministro della Cultura e di Maria Rosaria Boccia oscura la vicenda dei due giornalisti

© kaisorn tramite Canva.com

L’anno scorso ci avevamo i due sfigatoni d’alto bordo torinesi, “ti lascio libera” e giù corna rinfacciate al party, ricordate?, esageruma nen ma lì era tutto fuori misura, ma quest’anno, quest’anno sì che è un’estate bellissima come canta il mio amico Tricarico (però, siccome il testo è men che minimale, bisogna guardare anche il video su youtube, è un esperimento concepito all’insegna della multimedialità e il risultato è genialmente agghiacciante). Per dire che da una parte, lontani, così vicini, abbiamo bambini che muoiono peggio delle mosche, a Gaza, in Ucraina, dappertutto e lasciamo da parte un attimo le cause, i responsabili, che poi sono molti e sono tutti. Dall’altra, qui, sotto gli occhi, le melense provolaggini di ministri cabarettistici con amanti influencer, ma come se le scelgono poi?, di coppie sinistre con più vizi che desideri da tassì, e in mezzo, a far da carne nel sandwich, le ragazzotte stordite in carrierina.

“È un’estate fantastica, tutto è colorato, sembra quasi un prato pieno di fiori, un’estate ammirevole”. Proprio così, ammirevole. Con le varie testate che tirano fuori quel che debbono al momento che conviene in un turbine ammirevole di regolamenti di conti, di faide, di coperture, se la situazione non fosse da avanspettacolo potremmo quasi dire che sarebbe da Servizi&servizietti. Tutta gente di imbarazzante avvenenza, le cui perfomances suggeriscono un’Italia fondata sulla partouze, sulla pochade, sul romanzo d’appendice o da appendicite. Ma come fanno ad essere così superficiali, così serenamente irresponsabili? Non lo vedono quanto sono imbarazzanti, quanto alieni?

È un’estate alle vongole, alla vaccinara, alla puttanesca e intanto i ragazzini continuano a scannarsi: dopo l’italiano vero, del Mali, del Marocco, della Costa d’Avorio, di dove cazzo non si è capito, che trucida random e si tiene il coltello “per ricordo”, e forse non è stata neanche l’unica volta, dopo il balordo di Paderno Dugnano che non voleva tornare a scuola, voleva andare in tivù e quindi si sentiva “fuori dal mondo” e giustamente ha trucidato madre padre fratellino di 12 anni, così adesso sai quanto ci sta dentro, nel mondo, dopo tanto quanto, a pochissime ore di distanza, l’effetto domino che non può mancare: una che cerca di buttare la madre dal sesto piano, a Catania, uno che accoltella il padre nella schiena, in Lombardia mi pare, ma il babbo si prende la colpa, “mi son fatto male zappando nell’orto”, e, per il momento è tutto, due sedicenni che si fanno fuori a coltellate a Bologna.

Sarà pure colpa del Covid, come, incredibilmente, ma non tanto, dice il ministro scolastico Valditara, quello al quale chiudono in faccia la porta delle scuole “per Ramadan”, e lui non fa una piega; ma come non capire che siamo davanti a una mutazione genetica, che questi mocciosi non sono come noi, come eravamo noi, sono zombie e ci cacciano per strada, di notte, ad ogni ora? E questi secredenti vip che anche loro tradiscono una mutazione genetica del potere, che agiscono e poi reagiscono in modo infantile, penoso, che fanno le loro stupidaggini di potere stanco, annoiato, le loro gesta da sessualità da rivistina, esangue, moscia, poi sputtanati tornano dalle mogli, oppure dicono: eh bene, coi soldi del processo ci facciamo le vacanze.

Che tempra! Che estate mirabile! Come finirà? Facile: con l’abbracciamoci tutti, vagamente laido, che sa tanto di orgetta del potere. Perché di queste minima immoralia, più ce n’è e meglio è: tutti un po’ squallidi, nessuno squallido. Fedeli alla regola del Marchese del Wef, “noi siamo noi e voi non avrete un cazzo e sarete felici”. Ma si. In fondo lo fanno per noi, per tenerci svegli in questa estate stronzissima. Si sacrificano e noi li consumiamo, cannibali cannibalizzati dal potere. Ma si. Abbiamo scherzato, mica ci facciamo male sul serio. Noi no, noi: no. Nessuno ci rimetterà le penne, tutti come niente al loro posto, possibilmente al talk show, a far la ruota dei pavoni: siamo noi le vere vittime, noi fari della cultura, noi giornalisti sinistri scomodi al potete, noi influencer per la democrazia, noi intriganti, trafficoni, loschi santi della morale corrente, ci siamo dentro tutti e non potete dirci niente perché voi plebe non siete migliori di noi e ci invidiate, siamo noi il Paese migliore, noi i martiri, noi le vittime!

E i carnefici? Beh, sono i bambini che cascano di missili, di droni, di bombe, di incendi, di fame, di colera, di diplomazia di merda che sta a guardare perché non è ancora ora, non è mai ora, del cazzo che vi pare. Però vaccinati mi raccomando. Perché è un’estate dolcissima, o almeno dolciastra.

Max Del Papa, 5 settembre 2024

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