Che dicono i compagni sulla donazione di Berlusconi?

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Silvio Berlusconi dona alla Regione Lombardia la somma di 10 milioni di euro per allestire il reparto di 400 posti di terapia intensiva in uno dei padiglioni della Fiera di Milano. Il Cavaliere si conferma uomo di grande generosità e pragmaticità, non si è unito all’ovvio cordoglio becchino che ogni giorno dal Comando supremo della Protezione Civile ci viene formulato in un macabro resoconto statistico, si è sottratto, con inusuale discrezione, al cazzeggio quotidiano delle blaterazioni scontate, affidandosi, bensì, alla concretezza della volontà.

L’emergenza attuale, con il virus ubiquo che dilaga, non si mitiga con le ciance terapeutiche, non è il momento delle “chiacchiere e tabacchere”, ma di replicare all’avanzata del Covid-19, senza indietreggiare, opponendo la sapienza della medicina e agevolando l’operosità degli intrepidi e valorosi sanitari.

L’infezione sta gemmando in vari territori del Paese ma, senza voler minimizzare l’insidia perniciosa della patologia, ricordiamo di analizzare con obiettività le indagini numeriche che ci illustrano un quadro che esige il potenziamento del trattamento sanitario: l’80 per cento dei contagiati ha una malattia debole curabile con terapie antipiretiche e antibiotiche, il 15 per cento media e il 5 per cento critica che richiede cure intense con ventilazione assistita.

Non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla paura ma fronteggiarla, dotando il nostro sistema ospedaliero di quei servizi essenziali per assistere soprattutto la fascia critica (5%) della malattia. Guido Bertolaso, consulente a titolo gratuito del governatore lombardo Attilio Fontana, ha donato la sua expertise per sfidare l’epidemia pandemica che in Lombardia sta inginocchiando il sistema sanitario. Il binomio B&B riedita una collaborazione di successo.

Ma gli ossessionati neanche dinanzi alla fattiva generosità rinunceranno ad intingere la loro penna astiosa e viperina nel calamaio dell’odio.

I vari Travaglio con i vetero comunisti alla Vauro, reclutati in servizio permanente nel plotone di esecuzione antiberlusconiano, rinveriranno nel gesto benefattore un motivo per perseverare nella mostrificazione del loro bersaglio “privilegiato” che, da oltre vent’anni, ne costituisce la fonte di reddito. Anche con loro Berlusconi è stato munificente.

Andrea Amata, 18 marzo 2020

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